CUNEO - Nuova legge per vietare la cannabis light

È in corso d'opera una nuova proposta che avrebbe l'obiettivo di vietare l'uso e il consumo di cannabis light e sottoporlo al testo unico degli stupefacenti in caso di violazioni

Redazione 25/03/2023 10:54

La cannabis light, anche nota come cannabis legale o cannabis light CBD, è una varietà di cannabis che contiene una quantità molto bassa di THC, il principio attivo della pianta responsabile degli effetti psicoattivi. Al contrario, la cannabis light contiene una quantità relativamente alta di cannabidiolo (CBD), un altro principio attivo della pianta che non provoca effetti psicoattivi.
 
La cannabis light è solitamente venduta sotto forma di infiorescenze, ovvero i fiori della pianta, o di prodotti derivati come oli, tisane o creme per uso esterno. In Italia, la legge stabilisce che la cannabis light deve contenere meno dello 0,6% di THC e che la sua vendita è consentita solo ai maggiorenni.
 
Molti consumatori di cannabis light utilizzano questa varietà di cannabis per il suo effetto rilassante e per alleviare sintomi di ansia e stress, senza provare gli effetti psicoattivi associati alla cannabis "tradizionale". 
 
Tuttavia, è importante notare che la cannabis light non è una sostanza completamente priva di rischi e che il suo utilizzo può avere effetti collaterali, soprattutto se assunta in quantità eccessive.
 
Come utilizzare la cannabis light
 
La cannabis light può essere utilizzata in diversi modi, a seconda delle preferenze dell'utente e del tipo di prodotto acquistato. Esistono alcune modalità di utilizzo della cannabis light.
 
Ad esempio, le infiorescenze della cannabis light possono essere fumate come la cannabis tradizionale.
 
La cannabis light può essere vaporizzata utilizzando un vaporizzatore specifico. Questo metodo è considerato più sicuro della combustione, in quanto non produce sostanze nocive come la combustione.
 
Molti consumatori la utilizzano per preparare tisane e infusi. In questo caso, le infiorescenze vengono messe in infusione in acqua calda o latte e poi bevute. Tuttavia, è importante notare che l'effetto della cannabis light è meno potente quando assunta in questo modo.
 
La cannabis light può essere utilizzata per preparare oli e creme per uso esterno. Questi prodotti sono spesso utilizzati per alleviare dolore muscolare e articolare, per idratare la pelle e per lenire infiammazioni.
 
In ogni caso, è importante prestare attenzione alla dose e non eccedere nell'assunzione di cannabis light, in quanto anche questa varietà di cannabis può avere effetti collaterali se utilizzata in modo eccessivo. Inoltre, la cannabis light non è destinata a sostituire la terapia medica e non deve essere assunta senza consultare prima un medico.
 
Come viene prodotta la cannabis light
 
La cannabis light viene prodotta utilizzando varietà di cannabis specifiche, che sono state selezionate per contenere quantità molto basse di THC e quantità relativamente alte di CBD. Queste varietà di cannabis sono state sviluppate attraverso incroci selettivi tra diverse varietà di cannabis allo scopo di ottenere piante con le caratteristiche desiderate. 
 
La coltivazione della cannabis light segue le stesse procedure di quella della cannabis tradizionale, ma le piante sono coltivate in modo da mantenere il contenuto di THC al di sotto del limite legale. In particolare, i coltivatori controllano con attenzione la fase di fioritura delle piante e i tempi di raccolta, in modo da garantire che la percentuale di THC rimanga sempre al di sotto dello 0,6%.
 
Una volta raccolte, le piante di cannabis light vengono essiccate e poi lavorate per produrre le infiorescenze, i prodotti derivati come oli e creme, o altre forme di cannabis light disponibili sul mercato. Questi prodotti sono poi venduti attraverso negozi specializzati o online, e sono soggetti a regolamentazioni specifiche in base alle leggi del paese di vendita.
 
Cosa dice la Legge sul consumo di cannabis light
 
Le leggi sul consumo di cannabis light variano da paese a paese e possono essere soggette a diverse regolamentazioni a livello nazionale o locale. Come citato all'inizio dell'articolo, in Italia, ad esempio, la legge stabilisce che la cannabis light può essere venduta solo a maggiorenni e che deve contenere meno dello 0,6% di THC. Tuttavia, l'acquisto e l'uso di cannabis light non sono equiparati a quelli della cannabis tradizionale, che è considerata una droga illegale. Ciò significa che il consumo di cannabis light è legale, ma solo se la quantità di THC presente è inferiore al limite stabilito dalla legge. È importante notare che la cannabis light non è destinata a sostituire completamente l'approccio medico seppur possa portare determinati vantaggi. Inoltre, non deve essere assunta senza consultare prima un medico o un esperto. 
 
Secondo le ricerche, l'abuso di cannabis light può avere effetti collaterali anche se meno intensi rispetto alla cannabis tradizionale, pertanto è importante prestare attenzione alla relativa dose e non eccedere nell'assunzione.
 
Legalizzazione della cannabis light
 
La legalizzazione della cannabis light varia da paese a paese e può essere soggetta a diverse regolamentazioni a livello nazionale o locale. In alcuni paesi, la cannabis light è completamente legale e può essere acquistata e consumata liberamente, mentre in altri paesi può essere legale solo se la quantità di THC presente è inferiore a una certa soglia.
 
La legalizzazione della cannabis light è spesso vista come un'opzione per ridurre il consumo di cannabis tradizionale e per fornire un'alternativa meno nociva ai consumatori di cannabis. Tuttavia, è importante notare che anche la cannabis light può avere effetti collaterali se utilizzata in modo eccessivo o senza la supervisione di un medico.
 
In ogni caso, la legalizzazione della cannabis light è un tema ancora molto dibattuto e spesso oggetto di cambiamenti e revisioni delle leggi in diversi paesi, Italia compresa.
 
Nuova legge per vietare la cannabis light 
 
È in corso d'opera una nuova proposta di legge che avrebbe l'obiettivo di vietare l'uso e il consumo di cannabis light e sottoporlo al testo unico degli stupefacenti in caso di violazioni. 
 
La proposta di legge è composta di due articoli. Il primo ritocca la legge 242 del 2016 che riguarda l'uso della canapa industriale aggiungendo all'articolo 1 il comma 3 bis. Quest'ultimo prevede che la disposizione della legge non si applica all'uso ricreativo delle infiorescenze della canapa importate e commercializzate.
All'articolo 4 verrebbe aggiunto, inoltre, il comma 7 bis secondo il quale nei casi di violazione dell'articolo 1 comma 3 bis, si attuerebbero senza eccezioni le stesse misure e disposizioni del testo unico delle leggi riguardanti la disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope del 9 ottobre 1990.
 
Quindi, in conclusione, l'idea è quella di imporre un divieto sull'uso ricreativo della cannabis light e applicare la regolamentazione del testo unico in caso di violazioni. 
 
Ciò che desta perplessità è l'imposizione di un divieto su un qualcosa di non dichiaratamente autorizzato. Inoltre, in merito all'applicazione del testo unico in caso di violazione della legge, c'è un rimando a ciò che ha espresso nero su bianco il Tar. Ovvero, non si può limitare l'uso della canapa solo ad alcune parti in via precauzionale senza validi riscontri scientifici.
 

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