Riceviamo e pubblichiamo:
Lunedì 7 luglio il Centrosinistra albese ha pubblicato una nota di risposta alle contestazioni sul Gay Pride sollevate da quelli che ha definito “i circoli cittadini di centrodestra”.
Poiché anche noi del Popolo della Famiglia abbiamo dato il nostro contributo pubblicando, prima, un comunicato stampa e poi, alla fine di giugno, un video intitolato “Il Comune di Alba dica no al Gay Pride di luglio”, ci sentiamo chiamati in causa e vorremmo ancora fare qualche precisazione.
Intanto chiediamo a questa giunta comunale di sinistra: “Ma tra di voi c’è ancora qualche cristiano degno di questo nome?”. Ci spieghiamo meglio. La domenica, a messa, ci sembra di intravedere molti di voi tra i banchi delle chiese di Alba, a cominciare dal signor sindaco. Notiamo che ci tenete a mantenere rapporti ossequiosi con il vescovo, e vi abbiamo osservati in campagna elettorale mentre non lesinavate sorrisi e strette di mano davanti alle chiese per chiedere voti a sacerdoti, suore, famiglie, congregazioni religiose, associazioni cattoliche, parrocchie, ecc…
Eppure, con il Gay Pride, avete patrocinato e promosso quanto di più anti-cattolico esiste attualmente sul panorama politico mondiale. Nella vostra nota dichiarate di aver manifestato per celebrare la libertà e la dignità delle persone, ma vi domandiamo: avete letto “il Manifesto Politico Langhe Roero Pride” che ha ispirato l’evento, che contiene quelle che gli organizzatori definiscono le loro “legittime essenziali richieste” e che voi avete sposato in toto? Noooo?! Permetteteci allora di illustrarvi i punti più salienti.
1) Avete manifestato perché venga adottato un linguaggio neutro nella Scuola e nell’amministrazione dello Stato, un linguaggio che non discrimini nessuno e che sia quindi privo di maschile o femminile. Questo significa imporre l’uso dello “schwa” per termini come “bambinə”, “ragazzə”, “giovanə”… e abolire le figure di mamma e papà a favore di genitore 1 e genitore 2. Vi rendete conto? Avete avvisato le famiglie albesi di questo vostro intento? Non potevate dirlo prima, in campagna elettorale!?
2) Avete manifestato per richiedere “una corretta formazione sul tema dell’affettività, dalle scuole all’età adulta”, al fine di “consentire una sana e soddisfacente vita sessuale per tuttə”. Chi vi ha dato l’autorizzazione di interessarvi alla vita sessuale dei bambini? Ormai conosciamo tutti benissimo cosa si intende per “educazione all’affettività” e abbiamo già denunciato pubblicamente alcuni incidenti spiacevoli e scandalosi che hanno coinvolto alcune nostre scuole elementari a scapito dei bambini. Ora, cosa dobbiamo dire ai genitori albesi? Di aspettarsi da voi politiche di indottrinamento gender e di educazione al sesso precoce fin dalle elementari, ovviamente tutto di nascosto e a loro insaputa? Siete sicuri che siano d’accordo?
3) Avete manifestato per il diritto all’autodeterminazione della propria identità di genere, che significa che qualunque uomo, una mattina, può svegliarsi ed affermare di essere una donna. Da quel momento tutti sarebbero costretti per legge a trattarlo come fosse una donna. E se quest’uomo decidesse di procedere con una “transizione di genere” tramite operazione chirurgica, allora il Servizio Sanitario Nazionale (con i soldi di tutti noi!) sarebbe obbligato a fornire “prestazioni chirurgiche e farmacologiche adeguate, disponibili e accessibili a tuttə”.
4) Avete manifestato per difendere il diritto all’aborto, per chiedere l’espulsione delle associazioni pro-vita dai consultori nazionali e per fare guerra al personale sanitario che si dichiara obiettore di coscienza. Complimenti! Questo sì che è cristiano! È buffo constatare che proprio una delle rivendicazioni del Pride consisteva nel “diritto di esistere ed essere riconosciuti”. Quindi voi, sì, avete il diritto di esistere, ma i bambini innocenti e indifesi, vivi nel grembo materno, no. Vergogna!
5) Avete manifestato per chiedere leggi che consentano il fine vita, il suicidio assistito e l’eutanasia, cioè quegli strumenti di morte con cui i paesi come il Canada, il Belgio, l’Olanda e il Lussemburgo ogni anno eliminano migliaia di anziani, disabili, malati psichici, autistici e depressi, cioè quegli individui improduttivi considerati un peso per le casse dello Stato.
6) Avete manifestato per equiparare le coppie omosessuali a quelle etero, con la possibilità di adottare bambini o di averli in affidamento. Inoltre avete chiesto di abrogare la legge che rende “reato universale” l’utero in affitto, cioè quella pratica aberrante con cui uomini ricchi e facoltosi sfruttano il corpo delle donne povere, strappando via da loro il bambino tenuto in grembo per nove mesi.
7) Infine avete manifestato per chiedere leggi più forti e severe contro chi fa “discriminazione di genere”, cioè leggi di non lontana memoria come il DDL Zan, che prevedeva il carcere fino a 18 mesi o una multa fino a 6.000 € per chi esprimeva qualsiasi forma di critica o dissenso all'ideologia gender. Quindi contro di noi e contro gran parte delle famiglie albesi che rigettano il qui citato “Manifesto Politico” del Pride.
Comprendete ora per cosa avete manifestato sabato 5 luglio? E non è finita qua. Noi vi avevamo avvertiti che questi Gay Pride attaccano la nostra fede cattolica con contenuti blasfemi e sacrileghi. E il Gay Pride di Alba poteva forse essere da meno? Certo che no! Questa volta hanno preso di mira il vicario di Cristo, papa Leone XIV, il quale doveva essere punito per aver dichiarato la semplice verità, e cioè che “La famiglia è fondata sull’unione stabile tra uomo e donna”. E così, per privarlo di qualunque rispettabilità e dignità, lo hanno rappresentato come un depravato in perizoma e calze a rete. Sulle sue spalle hanno posato una stola rossa, decorata con figure umane stilizzate che praticano atti sessuali estremi ed espliciti, in diverse forme e posizioni. Ora, perché i preti, le suore e le famiglie cattoliche che vi hanno votato, (così come circa 1 miliardo e 406 milioni di cattolici sparsi in tutto il mondo), non dovrebbero risentirsi per le offese fatte al Santo Padre, tra l’altro con il patrocinio del Comune?
Invochiamo piuttosto Nostro Signore e affidiamo la nostra città, e chi l'amministra, alla Madonna della Moretta. Che ci conservi Lei la Sua protezione e la Sua benedizione nonostante le offese compiute con evidente noncuranza del timor di Dio e delle possibili conseguenze.
Ricordatevi che le vostre scelte ricadono su tutta la comunità. Pensateci!
Ci vediamo domenica a messa.
Il Popolo della Famiglia
Circolo di Alba: Ottavio Olliveri
Circolo di Canale: Margherita Ruffino