BRA - Bra, domenica la manifestazione per chiedere la riapertura del Pronto Soccorso

Il comitato ‘Salviamo l’Ospedale di Bra’ ha indetto un presidio in piazza Roma dalle 9,30: ‘Non siamo i nemici di Verduno, ma non si può cancellare tutto’

Redazione 02/07/2020 10:54

 
Il comitato ‘Salviamo l’Ospedale di Bra’ ha indetto una manifestazione pubblica per la prossima domenica 5 luglio dalle ore 9,30. Il presidio si terrà presso i giardini di piazza Roma.
 
I promotori dell’iniziativa chiedono l'immediata riapertura del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Bra e di alcuni letti di emergenza presso il nosocomio braidese. A questo scopo, informa il portavoce del comitato avvocato Marco Lamberti, è stata lanciata anche la pagina Facebook ‘Salviamo l’Ospedale di Bra’ che ha già raccolto 4.600 adesioni e circa 1.000 condivisioni.
 
“Non siamo i nemici dell’Ospedale di Verduno anche se, con l’inganno, all’inizio non si era detto che Alba e Bra, allora appena ristrutturati, avrebbero alfine chiuso. Ci mancherebbe ancora che non lo volessimo utilizzare dopo la botta di 230 milioni e più che è costato. Ma non per tutto e non cancellando tutto” precisa Lamberti. Di recente, ricorda ancora il portavoce, “tanto la Corte dei Conti quanto il ministro Speranza hanno riferito come le piccole-medie strutture sul territorio abbiano risposto molto meglio in efficienza delle megastrutture”, eppure sotto la Zizzola “contrariamente a quanto scritto da uno dei segretari cittadini del PD a Bra la Casa della Salute non c’è ancora. Ed è pure evidente. Sono stati cancellati il Pronto Soccorso, Medicina, Day Hospital ematologico oncologico”. Alle istituzioni si chiede quindi di ovviare a una situazione sanitaria definita drammatica: “Braidesi e cittadini dei Comuni vicini devono far riferimento a un solo Pronto Soccorso, quello di Alba, dove ovviamente non può che regnare il caos con tempi di attesa biblici. Senza considerare i lunghi temi per raggiungerlo”.
 
Gli organizzatori ricordano che ai sensi del Dpcm dell’11 giugno 2020 le manifestazioni all’aperto sono di nuovo permesse a condizione che siano statiche (quindi non ci saranno cortei), che sia assicurato il distanziamento di un metro e che i partecipanti siano provvisti di mascherina all’occorrenza da usare.

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