BRA - Flotilla, ActionAid chiede il rilascio immediato di Amajou e di tutti gli attivisti detenuti

Il 39enne braidese presiede da giugno la sezione italiana della ong internazionale: “Il nostro governo si adoperi con ogni mezzo necessario per riportarlo a casa”

Redazione 05/10/2025 17:31

“Chiediamo il rilascio immediato di tutti gli attivisti detenuti in Israele contro ogni principio del diritto internazionale e senza avere commesso alcun reato”: Katia Scannavini e Lorenzo Eusepi, co-segretari generali di ActionAid Italia, intervengono per sollecitare la risoluzione della crisi apertasi dopo l’abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte delle forze armate israeliane. “Sono ancora centinaia - ricorda la ong - gli attivisti della Global Sumud Flotilla detenuti illegalmente dall’esercito israeliano nelle carceri di Ketziot e Saharonim, nel deserto del Negev. Tra loro c’è anche Abderrahmane Amajou, presidente di ActionAid Italia, che ha deciso di prendere parte all’iniziativa come scelta personale e volontaria di attivismo”. Abderrahmane Amajou non ha firmato il foglio di via per l’espulsione immediata dal territorio di Israele e per questo è ancora detenuto: ActionAid Italia fa sapere di essere “in costante contatto con l’Unità di Crisi della Farnesina per ricevere garanzie della massima protezione diplomatica e consolare e ottenere informazioni tempestive sulla salute e l’incolumità di Amajou”. Ad oggi, l’organizzazione non è a conoscenza della data del rilascio degli attivisti “ancora sotto sequestro da parte del governo israeliano”: “Chiediamo che sia liberato immediatamente il nostro presidente Amajou, e che il nostro governo si adoperi con ogni mezzo necessario per riportarlo a casa sano e salvo, garantendo che tutti gli attivisti siano rispettati e trattenuti in condizione umane e dignitose. Non c’è tempo da perdere ogni istante in più mette a repentaglio la salute e l’incolumità degli attivisti ancora nelle carceri israeliane”. Nata nel 1972 nel Regno Unito, ActionAid è attiva nella lotta alla povertà e alla malnutrizione in quaranta Paesi tra cui l’Italia, dove è stata fondata nel 1989 l’allora Azione Aiuto (oggi ActionAid Italia). Dallo scorso giugno, a presidente la sezione italiana è il 39enne italo-marocchino di Bra, che è anche vicepresidente della fondazione Ufficio Pio di Compagnia di San Paolo. “A Gaza e nei Territori occupati della Palestina in Cisgiordania - afferma l’organizzazione - ActionAid è impegnata a garantire aiuti, beni di prima necessità come acqua, cibo, kit igienici salvavita, supporto a donne e bambini, difesa dei diritti fondamentali con il suo staff palestinese, insieme ad associazioni di donne, di giovani e di attivisti. Ancora oggi il nostro intervento umanitario all’interno della Striscia è portato avanti da donne e uomini colpiti da fame, lutti e sfollamenti forzati come tutta la popolazione civile”

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