Abderrahmane Amajou non è tra i 26 italiani della Global Sumud Flotilla già espulsi da Israele e rimpatriati in queste ore, attraverso un volo charter atterrato in Turchia alle 15,50 locali (14,50 italiane). Il braidese di origini marocchine, attuale presidente nazionale di ActionAid Italia, non ha firmato il foglio di via come le autorità israeliani pretendevano per ottenere il rimpatrio immediato. Insieme ad altri 14 attivisti che hanno fatto la stessa scelta, dovrà quindi attendere l’espulsione per via giudiziaria la prossima settimana. A darne notizia è il consigliere torinese Abdellahi Ahmed, in contatto con il ministero degli Esteri: “Stamattina - fa sapere in un video - la Farnesina mi ha comunicato che sta bene, ieri ha ricevuto il servizio consolare e l’assistenza legale”. Amajou resta detenuto nel carcere di Ketziot, dove i membri della Sumud Flotilla sono stati trasferiti dopo la cattura in acque internazionali e lo sbarco ad Ashdod. Il documento di rimpatrio volontario prevede la sottoscrizione di una dichiarazione con la quale gli attivisti ammettono di essere entrati illegalmente in Israele. È un pretesto utilizzato già in passato per procedere a rapide espulsioni. Alcuni membri della spedizione però lo rifiutano per due ragioni principali: in primo luogo perché le imbarcazioni su cui viaggiavano sono state intercettate in acque internazionali, dove Israele non ha nessuna giurisdizione. In secondo luogo perché le persone a bordo sono state portate con la forza entro i confini dello Stato israeliano. A bordo dell’aereo partito dall’aeroporto Ramon di Eilat, in Israele, c’erano 137 membri della Flottilla che sono stati accolti da funzionari all’arrivo. “Non sappiamo nulla sull'eventuale costo dei voli di rientro degli italiani. Non abbiamo mai chiesto soldi al governo. Il Global Movement to Gaza è disponibile a pagare il volo per il rientro in Italia” ha detto Maria Elena Delia, portavoce italiana del Global Movement to Gaza, durante la conferenza stampa con i parlamentari che sono già rientrati in Italia. Questo pomeriggio a Bra, in via Cavour, si terrà a partire dalle 17,30 un presidio per chiedere la liberazione di Ab Amajou. Anche il Pd ne ha chiesto il rilascio in una nota ufficiale: “Ho nuovamente dato disposizioni all’Ambasciata d'Italia a Tel Aviv di far assicurare ai connazionali rimasti un trattamento rispettoso dei loro diritti” ha affermato in mattinata il ministro degli Esteri Tajani.