BRA - "Per qualcuno non tutte le vittime di violenza sono uguali"

L'intitolazione di un parco o una via a Sergio Ramelli a discutere il Consiglio comunale di Bra. L'intervento di Fratelli d'Italia

13/06/2025 07:43

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Nel Consiglio comunale del 10 giugno scorso, tra gli argomenti in discussione segnaliamo la mozione presentata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Carlo Patria, che richiedeva l’intitolazione di un parco o di una via in memoria di Sergio Ramelli, il giovane militante del Fronte della Gioventù, aggredito e ucciso per un tema che aveva scritto in classe, come del resto già è accaduto in trentotto città italiane, alcune guidate da amministrazioni di centrosinistra. Un testo, quello scritto da Sergio, che, se pur breve e scolastico, aveva infiammato certe “coscienze” e messo in moto meccanismi che avrebbero avuto risvolti drammatici e ancora oggi irrisolti. La storia è nota: Ramelli scrive un tema in classe, un testo che critica le Brigate Rosse, denuncia l’omicidio di due militanti missini a Padova e invita a una riflessione sull’assenza di una risposta istituzionale. Il tema viene rubato al professore e affisso nella bacheca scolastica e da lì si scatena il finimondo. Quella denuncia, quella visione del mondo vengono sbandierate come simbolo di un’ideologia e alimentano odio, vendetta e violenza. Schedato, minacciato, aggredito più volte, il 13 marzo del 1975 un gruppo di militanti di sinistra di Avanguardia operaia lo aggredisce brutalmente sotto casa, colpendolo ripetutamente alla testa con una chiave inglese. Sergio morirà dopo 47 giorni di agonia, il 29 aprile 1975. 
 
"Sergio non era un militante violento. Non aveva partecipato a risse, non aveva precedenti penali. Non aveva mai minacciato nessuno", ha sottolineato il consigliere Patria, "e questo Consiglio ha l’occasione e il dovere di ricordarlo, non per strumentalizzare, ma per restituire dignità a una vittima dimenticata, troppo spesso ignorata in nome di un equilibrio che finisce per diventare silenzio. A cinquant’anni da quel tragico episodio ricordare Sergio Ramelli significa difendere un principio basilare della convivenza democratica: quello per cui nessuno, mai, deve temere per la propria vita a causa delle proprie opinioni".
 
Che già l’amministrazione braidese avesse convinzioni differenti sul concetto di “convivenza democratica” lo si era capito dalla proposta della maggioranza consiliare di una mozione finalizzata all’intitolazione di uno spazio pubblico genericamente alla memoria delle “vittime della violenza politica”. Ma è decisamente palese come la proposta della sinistra altro non sia stato che uno stratagemma per bloccare in qualche modo – una mossa “alla Ponzio Pilato”, potremmo definirla – la richiesta di Fratelli d’Italia, e le date di presentazione dei due documenti parlano chiaro: 29 aprile 2025 per quello a firma Carlo Patria; 25 maggio 2025, oltre un mese dopo, quindi, quello a firma della maggioranza. Mancanza di obiettività, parzialità e spirito di parte: un concentrato di “qualità” che ben definiscono il loro concetto di democrazia. 
 
E una domanda ci sorge spontanea: da quindici anni la sinistra è al governo della Città di Bra: come mai, in un lasso di tempo così ampio, l’amministrazione non ha pensato a titolare uno spazio pubblico alla memoria delle vittime della violenza politica ma ha aspettato che arrivasse la proposta di Fratelli d’Italia per la memoria di Sergio Ramelli? Il pensiero inevitabilmente corre alle proposte dell’amministrazione Scimone che decise l’intitolazione di due piazze braidesi: una ai Martiri delle Foibe, l’altra ai Caduti di Nassiriya, dove il 12 novembre 2003 morirono dodici Carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili impegnati nella missione di pace “Nuova Babilonia” in Iraq. La seconda proposta fu in qualche modo osteggiata dalla minoranza sinistra di allora, che si astenne dal voto, e questo ricordo ci rafforza nella convinzione che per qualcuno non tutte le vittime di violenza sono uguali e che la pietas non è patrimonio comune, al di là delle appartenenze.       
 
Fratelli d'Italia
Circolo di Bra

c.s.

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