La polemica ha tenuto banco a partire dallo scorso settembre in diverse sedute del Consiglio comunale. Si parla del contenzioso esistente tra l’amministrazione comunale di Cuneo e la società Tettoia Vinaj srl che gestisce il fabbricato di piazza Foro Boario e lo affitta a sua volta a un soggetto terzo, il Baladin.

 

La società di progetto è subentrata nella gestione alla Consital, con la quale l’amministrazione aveva stipulato la concessione nel 2014. Il contratto di appalto trentennale (prorogabile) prevede un canone di 30mila euro per ogni annualità fino al terzo anno, per poi salire a 48219 euro per ciascuno dei successivi cinque anni e a 63266 euro per ogni anno successivo al decimo, al netto dell’Iva. Delle annualità dovute al Comune, però, il gestore ne ha versata finora una soltanto.

 

Era stato il battagliero esponente della sinistra civica Ugo Sturlese a sollevare per primo il tema, stimando un danno da 100mila euro alle casse comunali per le mancate entrate. L’assessore al Patrimonio Paola Olivero ha assicurato che l’amministrazione ha inviato una prima lettera di sollecito ai privati già nel novembre 2015 e che da allora “gli uffici comunali sono sempre stati solleciti nel richiedere il dovuto”.

 

Sta di fatto, comunque, che l’ultima volta che se n’era parlato in Consiglio non risultava né che i pagamenti fossero stati saldati né che il Comune avesse avviato un’azione legale per pretenderli. La contesa ruota tutta attorno all’interpretazione del contratto: secondo i privati, l’articolo 5 non specifica che la tempistica dei pagamenti debba essere annuale. Sturlese invece sottolinea come sia il bando di gara che la premessa del contratto di appalto lo mettano nero su bianco senza equivoci.

 

L’argomento è oggetto di un’interpellanza, la terza in sei mesi, che il consigliere di Cuneo per i Beni Comuni ha presentato in vista della prossima assemblea cittadina.