CUNEO - A Cuneo molte attività scelgono la chiusura: 'Perderemo dei soldi, ma ora c’è qualcosa di più importante da tutelare'

Diversi negozi, bar, ristoranti e alberghi hanno già abbassato le serrande. Giorgio Chiesa, titolare dell'Hotel Lovera Palace: 'Scelta di generosità verso la comunità, cerchiamo di disincentivare gli spostamenti'

a.d. 10/03/2020 18:17

Sebbene con il Decreto “Anti Coronavirus” in vigore da stamattina, martedì 10 marzo, l’apertura di esercizi ed attività commerciali non sia vietata, a Cuneo molti imprenditori stanno scegliendo di abbassare ugualmente le serrande. Si tratta al momento di decisioni individuali non imposte da una direttiva arrivata “dall’alto”, ma l’iniziativa si sta diffondendo in molte città in diverse zone del paese. A Cuneo hanno già aderito molte attività di vari settori: ristoranti come “Le Quattro Ciance” e “L’Osteria dei Colori”, negozi di abbigliamento e accessori come Tezenis, Intimissimi e Calzedonia, bar e pasticcerie come “Bonfante” e tanti altri ancora. La sensazione è che nei prossimi giorni la gran parte delle attività cittadine, fatta eccezione per quelle che forniscono servizi essenziali come le farmacie o i negozi di alimentari, opterà per la chiusura.
 
Abbasserà le serrande fino a data da destinarsi, dopo che gli ospiti attualmente in struttura termineranno il loro soggiorno, l’hotel “Lovera Palace” di via Roma: “Ci rimetteremo dei soldi, ma ora c’è qualcosa di più importante da tutelare. Non avremmo mai voluto fare questa scelta, ma è la cosa più responsabile da fare ora. - spiega il titolare Giorgio Chiesa, vicepresidente di Federalberghi Piemonte - Si tratta di una decisione nell’ottica della solidarietà e delle generosità verso il prossimo, verso la comunità. L’unico modo per rallentare il contagio è ridurre al minimo i movimenti, chiudendo le attività andiamo in questa direzione, cerchiamo di incentivare le persone a rimanere a casa”. Anche altri alberghi della città, come il Ligure e il Crystal, hanno già manifestato l’intenzione di chiudere, e altri potrebbero aderire nei prossimi giorni.
 
Al momento, come detto, si tratta di iniziative individuali, ma i negozianti cuneesi hanno comunque chiesto “supporto” a Confcommercio: “Abbiamo chiesto la realizzazione di una locandina comune che spieghi le nostre motivazioni, da apporre fuori dalle nostre attività anche per dare un segnale di unità”, spiega Chiesa.
 
Ci troviamo nel mezzo di una sorta di guerra, - conclude il titolare del “Lovera Palace” - ma non dobbiamo perderci d’animo: ricordiamoci che dopo ogni guerra c’è sempre una ripresa, e noi dovremo farci trovare pronti”.

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