CUNEO - ''Abito a 415 passi dal Santa Croce, se ragionassi sul mio ombelico l'ospedale dovrebbe restare lì''

L'intervento di Federico Borgna prima del voto che ha scelto Confreria: ''Fare l'interesse dei cittadini vuol dire aver l'ospedale sotto casa o averlo vicino a casa?''

s.m. 26/01/2021 16:39

La decisione del Consiglio comunale di individuare quella intorno al Carle come area su cui costruire il nuovo ospedale appariva scontata oramai da mesi. Nonostante l’offensiva del gruppo di minoranza Cuneo per i Beni comuni e di alcuni ambienti cattolici - che negli ultimi mesi hanno sostenuto con veemenza la soluzione Santa Croce con incontri e articoli d’opinione - la maggioranza si è mostrata compatta. Anche se va detto che, almeno inizialmente, alcune frange di Cuneo Centro e gran parte di Cuneo Solidale fossero più propense a lasciare l’ospedale in centro città. In questo senso va letto il cauto intervento del sindaco di Cuneo Federico Borgna il quale, poco prima della votazione terminata con 25 voti favorevoli su 28 presenti, ha spinto più sul ‘convincere’ gli scettici al di fuori del Consiglio comunale che quelli all’interno. Nel parlamentino di via Roma, infatti, gli unici pasdaran del Santa Croce si sono dimostrati essere i consiglieri di Cuneo per i Beni comuni (mentre Lauria e i Cinque Stelle si sono astenuti, contestando un’eccessiva fretta nella decisione). La 'soluzione Carle’ ha incassato anche il sostegno del centrodestra (Lega, Fratelli d’Italia e Grande Cuneo).
 
“Fare l’interesse dei nostri cittadini vuol dire avere l’ospedale sotto casa o averlo vicino a casa? - ha esordito il sindaco - Personalmente sono in conflitto di interessi: abito a 415 passi dal Santa Croce, se dovessi ragionare soltanto sul mio ombelico dovrebbe restare lì”. “In 20 anni che abito a Cuneo ho utilizzato il Pronto Soccorso tre volte - ha proseguito Borgna-, e ci sono sempre andato in auto. E allora mi chiedo: cambia realmente qualcosa di importante per i cuneesi avere l’ospedale dove è adesso o a 2600 metri di distanza? Se ragioniamo liberi da condizionamenti ideologici, no. Cambia molto per gli altri abitanti della nostra provincia”.
 
In un passaggio del suo discorso il sindaco ha voluto ricordare, ricalcando l’intervento del consigliere di Centro per Cuneo Vincenzo Pellegrino, che lo stabilire l’ubicazione di un ospedale non è competenza comunale, ma regionale: “Non c’è scritto sulla pietra che l’hub provinciale debba stare nel comune di Cuneo. Il nostro compito è operare nell’interesse della comunità - ha sentenziato Borgna - e con questa delibera noi garantiamo l'hub provinciale alla nostra città. È un’opportunità che non si ripeterà mai più”.
 
Tradotto: se avessimo insistito sul Santa Croce, area rivelatosi non idonea a ospitare l’ospedale unico, la Regione avrebbe anche potuto dirci che intendeva costruire il nuovo ospedale a Centallo o a Castelletto Stura.
 
Ora, dopo aver convinto i consiglieri comunali, la sfida dell’amministrazione è quella di convincere i cittadini ancora scettici. Le argomentazioni a supporto della tesi ci sono.

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