CUNEO - Al via la raccolta delle mele: in Piemonte la produzione cresce del 13% con 225 milioni di chili

Primi dati positivi sulla produzione regionale, concentrata tra Pinerolo e Cuneo: per Coldiretti ‘ci sono le premesse per una buona stagione commerciale’

10/08/2020 13:59

 
Al via in anticipo la “vendemmia” delle mele con una produzione in lieve calo (-1%) rispetto allo scorso anno per un totale che supera 2 miliardi di chili nel 2020. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Prognosfruit in occasione dello stacco delle varietà più precoci. L’Italia si classifica così al secondo posto tra i paesi produttori dell’Unione Europea dove la raccolta totale è stimata in 10,7 milioni di tonnellate con in testa la Polonia che registra un aumento della produzione del 17% per un totale di 3,4 milioni di tonnellate mentre al terzo posto si piazza la Francia con circa 1,4 milioni di tonnellate e uno scivolone del -13%.
 
Tra l’ampia gamma varietale che può vantare l’Italia, spicca la Mela Rossa Cuneo Igp, riconoscimento ottenuto a livello comunitario nel 2013.  La produzione di mele piemontese, tipica della zona compresa tra Pinerolo e Cuneo coinvolge più di 4 mila aziende ed una superficie di oltre 6 mila ettari.
 
“Il Piemonte si distingue per una produzione in crescita, +13%, con oltre 225 milioni di chili e con impianti giovani entrati in produzione e con progetti importanti in tema di rinnovo varietale” evidenziano il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il delegato confederale Bruno Rivarossa: “Dopo le vendite record durante il lockdown, la nuova campagna parte con le celle quasi vuote, in Italia come nel resto dei Paesi europei: ci sono, dunque, le premesse per una buona stagione commerciale anche se sulla raccolta delle mele gravano anche le conseguenze della pandemia con il necessario vincolo della quarantena che ha frenato i tradizionali arrivi di lavoratori stagionali stranieri impegnati nella raccolta”.
 
Le mele piemontesi sono da sempre molto apprezzate all’estero, ma a causa del coronavirus l’export oltremare ha segnato una battuta d’arresto, con spedizione marittime sempre più difficoltose e Paesi importatori in difficoltà con trasporti, approvvigionamento o in preda a pesanti crisi economiche in cui i beni importati finiscono per avere un costo troppo elevato per i consumatori abituali: “Non dimentichiamo che sulle mele - ricordano Moncalvo e Rivarossa - continua a pesare l’embargo russo dal 2014 ad oggi. Ai consumatori ribadiamo, quindi, l’importanza di verificare l’etichetta nel momento in cui acquistano la frutta e di recarsi direttamente dai produttori nei punti vendita aziendali o nei mercati di Campagna Amica per incentivare concretamente l’acquisto delle produzioni del nostro territorio”.

c.s.

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