CUNEO - All'Archivio Storico per scoprire che un tempo piazza Virginio era a forma 'di imbuto'

Sabato la visita organizzata dal FAI di Cuneo tra vecchi statuti e mappe antiche. Il capo delegazione Roberto Audisio: 'È stato uno straordinario viaggio nella storia'

Samuele Mattio 13/01/2020 15:07

 
Cuneo raccontata attraverso i documenti conservati nell’Archivio Storico della città. Un punto di vista singolare e originale per conoscere aneddoti e curiosità riguardanti gli oltre ottocento anni di storia del capoluogo della Granda. A poter godere di una veduta privilegiata sul passato sono stati 'i curiosi' che hanno partecipato alla visita guidata organizzata sabato 11 gennaio dalla Delegazione del FAI di Cuneo in largo Barale. Guidati dall’archivista Enrica Fontana e dall’architetto Roberto Albanese, esperto della storia della Città, due gruppi da oltre venti persone si sono alternati, la mattina e il pomeriggio, nei corridoi dell’Archivio, dove sono custoditi circa 2 mila metri di documenti. 
 
I partecipanti hanno potuto leggere e toccare con mano gli Statuti più antichi della città, risalenti al 14esimo secolo, oltreché una serie di pergamene coeve ricavate dalla pelle di animali non conciati, sulle quali all’epoca venivano redatti tutti i documenti ufficiali. Solamente nei secoli successivi la più deperibile carta ha iniziato ad essere utilizzata con frequenza.
 
La visita, durata quasi tre ore, ha portato alla luce documenti misconosciuti, come vecchi libri del Catasto e antiche mappe di Cuneo, dell’Oltregesso e dell’Oltrestura dal sedicesimo al diciannovesimo secolo. Dall’analisi delle cartine sono emersi i cambiamenti urbanistici che hanno accompagnato la vita di Cuneo: dall’abbattimento delle mura avvenuto nel 1800 per ordine dell’amministrazione napoleonica, alla nascita di spazi che un tempo non esistevano come piazza Boves, creata nel ‘900 dopo l’abbattimento di alcuni caseggiati pericolanti e malsani, fino alla variazione della conformazione di alcuni quartieri, come l’attuale piazza Virginio che un tempo era molto più piccola e a forma ‘di imbuto’. Solo in seguito, grazie all’abbattimento della residenza della famiglia Malopera (e dell’annessa torre medievale), ha raggiunto l’attuale dimensione. 
 
Una visita interessante, alla quale una cinquantina di persone non ha potuto partecipare in quanto i posti sono andati esauriti nel giro di pochi giorni. Un entusiasmo che ha sorpreso il capodelegazione del FAI di Cuneo, Roberto Audisio: "Non ci aspettavamo questo livello di partecipazione, prossimamente proveremo a replicare l’iniziativa per dare la possibilità di fare questo straordinario 'viaggio nella storia' a chi è rimasto fuori”.
 
 

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