Circa un centinaio di persone ha preso parte stamattina, venerdì 28 novembre, alla mobilitazione indetta in piazza Europa a Cuneo (con successivo corteo fino al Parco della Resistenza) in occasione dello sciopero generale organizzato a livello nazionale. La manifestazione di piazza è stata indetta dalle sigle sindacali Cobas, Usb, Sgb e Cub, con l’adesione di diverse realtà e associazioni del territorio. Alla base dello sciopero le misure della legge di bilancio attualmente in discussione in Parlamento. I sindacati promotori chiedono maggiori investimenti in sanità, scuola, università, e trasporti, la riduzione dei programmi di aumento della spesa militare, il rinnovo dei contratti collettivi scaduti con aumenti di stipendio che recuperino almeno l’aumento del costo della vita degli ultimi anni. “La nuova finanziaria del governo Meloni è una finanziaria di guerra: - si legge nell’appello che nei giorni scorsi aveva annunciato la mobilitazione - aumenta la spesa militare sino al 5% del Pil, obbedendo ai diktat di Nato, Unione Europea e Stati Uniti, mentre riduce le risorse per sanità, scuola, casa, pensioni e welfare. L’Italia, complice del genocidio del popolo palestinese, partecipa così alla costruzione di un’economia di guerra europea fondata sul riarmo, sulla competizione imperialista e sull’impoverimento delle classi popolari". “Scioperiamo - prosegue l’appello - perché i miliardi che oggi vanno alle armi tornino a finanziare la vita: la scuola e sanità pubbliche, i trasporti, il diritto all’abitare, la cura del territorio. Scioperiamo per un salario che consenta di vivere una vita dignitosa, indicizzato all’aumento reale dei prezzi, per un salario minimo legale che ponga fine alle diseguaglianze territoriali e alla precarietà, per tassare rendite e profitti parassitari, e restituire quelle risorse al welfare, ai servizi, alla dignità delle persone, per la sicurezza sui luoghi di lavoro e di formazione, e contro lo sfruttamento che uccide”.