CUNEO - Anche per le attività di cava prorogati i termini per le autorizzazioni

La Provincia è il soggetto che autorizza e vigila sulle cave. La metà delle cave attive del Piemonte è nella Granda

14/05/2020 11:07

La Provincia, con la legge regionale 23/2016, è diventato il soggetto che autorizza e vigila sulle cave, in particolare per quanto riguarda l’attività estrattiva che è soggetta ad autorizzazione di competenza della Provincia, a cui compete anche l’attività di vigilanza in materia di coltivazione e recupero ambientale. Quella delle cave è una realtà molto presente nella Granda. La metà delle cave attive del Piemonte è sul territorio provinciale, cioè circa 200 su 400. Soltanto la zona di Bagnolo Piemonte conta oltre 50 autorizzazioni.
 
Con le disposizioni governative legate al coronavirus sono stati differiti al 30 settembre 2020 gli obblighi di versamento e dei relativi adempimenti documentali relativi all’onere del diritto di escavazione dovuto alla Regione, alle Province e Città metropolitana di Torino, ai Comuni e agli enti di gestione delle aree protette. Allo stesso modo è stato rinviato al 30 settembre il nuovo termine per la presentazione della documentazione circa i volumi estratti nell’anno precedente, i rilievi e i dati tecnici relativi alle attività di scavo e di recupero ambientale previsti dalle autorizzazioni regionali, provinciali e della Città metropolitana di Torino.
 
L’Ufficio Cave della Provincia di Cuneo, nell’ambito delle attività di controllo e verifica, riscontra di frequente il non rispetto delle prescrizioni impartite nei provvedimenti autorizzativi, con particolare riferimento agli obblighi di trasmissione di documentazione di aggiornamento a cadenza periodica. Tali inosservanze costituiscono violazioni punite con sanzione amministrativa pecuniaria da 3 mila a 30 mila euro, pertanto le ditte che svolgono attività di cava sono invitate al rispetto delle prescrizioni stabilite dai propri titoli autorizzativi.
 

c.s.

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