CUNEO - Ancora alto il rischio di valanghe nel Cuneese, tutti gli atteggiamenti da evitare

Oggi è segnalato un pericolo tre moderato. “Serve prudenza in corrispondenza dei pendii innevati, rimanendo nelle piste battute”, dice Luca Giaj Arcota, presidente del Soccorso Alpino Piemontese

Micol Maccario 14/03/2024 08:07

Rimane alto il pericolo valanghe nelle montagne del Cuneese. Il bollettino valanghe di Aineva (Associazione interregionale neve e valanghe) visionabile sul sito di Arpa Piemonte segnala per oggi il grado di pericolo tre marcato nelle valli Maira, Gesso, Vermenagna e Stura, migliorato rispetto a martedì, quando si era raggiunto il pericolo quattro forte. A favorire la possibilità di slavine concorre anche il vento, in particolare nei canaloni dietro ai cambi di pendenza e nelle zone sopra al limite del bosco dove si sono formati piccoli accumuli di neve causati dalle correnti. In queste situazioni è possibile che ci sia un distacco di neve anche solo con il passaggio di uno sciatore.     
 
Come segnala il bollettino, “specialmente dai bacini di alimentazione non ancora scaricati e nelle regioni più colpite dalle precipitazioni sono ancora possibili valanghe di medie e grandi dimensioni”. Negli ultimi giorni nella zona, infatti, non sono stati rari gli episodi di slavine. Tra le più recenti una è avvenuta nel fine settimana, nel territorio dei Bagni di Vinadio, dove sono stati coinvolti cinque ciaspolatori. 
 
Il pericolo tre è situato a metà della scala del pericolo. Il livello uno indica un rischio lieve e si verifica quando il manto nevoso è ben consolidato, nel due invece è moderatamente consolidato su alcuni pendii ripidi. Nel tre il distacco è possibile con debole sovraccarico perché il consolidamento è da moderato a debole su molte zone scoscese. Gli ultimi due gradi indicano che la neve è debolmente consolidata e, di conseguenza, ci si aspetta un’elevata probabilità di valanghe spontanee. 
 
Bisogna prestare molta attenzione perché in questi giorni c’è stato il sole ma, allo stesso tempo, si sono verificati venti forti in quota che hanno creato sia lastroni che grossi accumuli nei canali”, spiega Luca Giaj Arcota, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (Sasp). “È necessario tenere atteggiamenti prudenti in corrispondenza di tutti i pendii innevati, rimanendo nelle piste da sci battute e controllate. Bisogna ricordare che le escursioni in montagna devono rimanere un piacere. È bene quindi aspettare ancora un po’ di giorni perché il manto nevoso si assesti”.
 
Per coloro che quindi decidono di andare in montagna è importante non allontanarsi dalle piste battute e rimanere nelle zone controllate. Prima di partire, inoltre, il presidente consiglia di prendere alcune precauzioni: controllare le informazioni del meteo, il bollettino valanghe, chiedere indicazioni a chi gestisce rifugi e affidarsi alla conoscenza delle guide alpine. In caso di emergenza l’Arpa consiglia di chiamare subito il 118, indicando con calma e precisione le generalità, cosa è successo, quando, il luogo dell’incidente e il numero delle persone coinvolte. Nel caso ci sia una persona travolta da una valanga è bene liberare la testa e le vie respiratorie, evitare di muoverla se priva di conoscenza a meno che non ci siano ulteriori condizioni di pericolo. Quando arriva l’elicottero bisogna farsi vedere e segnalare il posto con le braccia alzate a Y.
 
La situazione valanghe rimarrà tale ancora per un po’. “Nei prossimi giorni l’allerta continuerà – aggiunge Arcota –. Il vento fa un lavoro costante trasformando i cristalli di neve in piccole palline, che diventano molto scivolose perché tendono a non aggregarsi insieme; quindi, basta una minima oscillazione per muovere il manto”.
 
La situazione non è diversa nelle valli Germanasca, Pellice, Varaita, Po, Susa e Chisone. Anche in queste zone l’Aineva indica un pericolo tre marcato per la giornata di oggi, segnalando che “gli accumuli di neve ventata degli ultimi giorni possono ancora subire un distacco provocato al di sopra del limite del bosco”. In queste zone al momento, infatti, è presente molta neve nelle quote medie e alte. Inoltre, in alcuni punti la neve fresca poggia su una crosta dura e all’interno del manto di neve più vecchia si trovano strati fragili isolati. Anche queste valli sono state interessate negli ultimi giorni da valanghe di dimensioni medio-grandi.
La bellezza della neve di questi giorni porta molti amanti della montagna a decidere di passare una giornata sugli sci godendo delle temperature primaverili e soleggiate. “Ma è necessario essere prudenti, limitando gli atteggiamenti a rischio – conclude il presidente –. La montagna va percorsa sempre piacevolmente, ma soprattutto in sicurezza per sé e per gli altri”.
 

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