CUNEO - Argentera prova a mettersi alle spalle il dissesto economico del 2016

Proposto ai creditori il pagamento del 50% del dovuto, il Comune coprirà con un mutuo da oltre mezzo milione di euro

Redazione 29/03/2021 09:27

 
È pubblicata  all’albo pretorio del Comune di Argentera la comunicazione dell’Organo Straordinario di Liquidazione avente ad oggetto: “proposta di adozione di procedura semplificata”.  Uscendo dal lessico burocratico ciò significa che si è a un primo importante passo per giungere alla definizione del pagamento ai creditori incorsi nel dissesto economico emerso nel 2016 nella piccola località di montagna. 
 
Una situazione impossibile da sanare con fondi propri in quanto il piccolo comune dell'alta valle Stura si è trovato di fronte a una richiesta di un centinaio di creditori per un ammontare complessivo di 1.013.000 euro, al quale vanno aggiunte le spese per oneri di liquidazione. La proposta formulata dall’organo liquidatore consente e consiglia una procedura semplificata; una sorta di “concordato”, che verrà proposto ai creditori (tranne i privilegiati) per un importo di circa il 50% del dovuto.  
 
La procedura burocratica richiederà ancora un certo tempo, ma quando verrà notificato il provvedimento ai singoli creditori, questi avranno 30 giorni di tempo per accettare la proposta e l’Ente dovrà provvedere al pagamento nei successivi 30 giorni. Per questo il Comune dovrà essere in grado di far fronte alla spesa che, oltre alle scarse disponibilità proprie, dovrà, forzatamente, essere coperta con un mutuo di 586.043,00 euro.
 
“E’ noto che la legge non permette la procedura fallimentare per gli Enti Locali e questa proposta può rappresentare la soluzione ad un periodo di impedimenti di spesa con l’obbligo di imposizione al massimo della tassazione comunale - spiega il sindaco Monica Ciaburro -. Il raggiungimento finale di questo provvedimento lascerà un debito per le casse comunali sanabile in rate annuali, ma in compenso verranno aboliti i vincoli di legge che hanno impedito in questi anni un regolare funzionamento dell’attività comunale".

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