CUNEO - Asti-Cuneo, Borgna contro Cirio: ‘C’è il progetto, non serve un commissario straordinario’

In Consiglio comunale anche Lauria e Sturlese bocciano la proposta. La Menardi punge il centrosinistra: ‘Sul via libera in Europa aveva ragione l’ex ministro Toninelli’

Andrea Cascioli 26/05/2020 13:03

 
L’idea del commissario straordinario per il completamento della Asti-Cuneo continua a non piacere a Federico Borgna. Il sindaco di Cuneo, nonché presidente della provincia, lo ha messo in chiaro nell’ultima seduta del Consiglio comunale rispondendo a un’interpellanza di Laura Menardi (Grande Cuneo).
 
“Continuo a credere che un commissario non serva perché c’è già l’approvazione da parte del Cipe del progetto di cross financing” ha spiegato il primo cittadino, precisando: “L’Asti-Cuneo andrà avanti. A meno che - e questo sarebbe un problema serio - qualcuno non pensi di mettere le zeppe al progetto per ragioni politiche”. Il velato riferimento pare indirizzato alla Regione ora a guida forzaleghista, e in particolare a quell’Alberto Cirio che pochi giorni fa si è fatto promotore presso il governo della nomina di un commissario con il compito di portare a compimento - dopo vent’anni - i lavori.
 
“Se sarà necessaria la nomina di un commissario, a titolo gratuito, daremo la nostra disponibilità” assicura comunque Borgna, pur mantenendo le proprie perplessità sul paragone tra la ricostruzione del ponte Morandi e i cantieri sospesi nella Granda: “Al sindaco di Genova Bucci non è stato dato nessun potere speciale, solo la facoltà di disapplicare le norme italiane sugli appalti e attenersi alle direttive europee. Questo dovrebbe farci riflettere”.
 
La proposta di Cirio del resto non suscita entusiasmi nemmeno tra le file dell’opposizione, dalla sinistra di Cuneo per i Beni Comuni con Ugo Sturlese (“ormai siamo il paese dei commissariamenti, sembra sia la soluzione per ogni problema”) alla destra di Beppe Lauria (“è un sintomo del venir meno della politica”). Menardi invece difende la bontà della strada che la Regione vorrebbe battere: “Si è detto che mettere in mano l’Asti-Cuneo a un commissario evidenzierebbe la perdita di rilevanza della politica, ma questa politica ha latitato”. Il piano autostradale cuneese concepito nell’ormai lontano 1985 non c’è più, ricorda la consigliera: “Ora il ministro Dadone e la dem Gribaudo si beccano a distanza sui meriti dello sblocco dell’opera, ma sulla non necessità di un passaggio in Europa aveva ragione l’ex ministro grillino Toninelli”.

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