CUNEO - Aumentano i diplomati piemontesi con competenze insufficienti in italiano e matematica

È quanto emerge dai risultati delle prove Invalsi 2025. In calo, però, la dispersione scolastica

a.d. 10/07/2025 14:55

Aumenta la quota di diplomati piemontesi con competenze insufficienti in italiano e matematica. È quanto emerge dai risultati delle prove Invalsi 2025: quest’anno sono stati coinvolti circa 960 mila studenti della scuola primaria, 550 mila della secondaria di primo grado e oltre un milione della secondaria di secondo grado. Tutti gli allievi e le allieve delle classi coinvolte nelle rilevazioni hanno sostenuto, come per gli anni precedenti, una prova di italiano e una di matematica. Gli allievi e le allieve dell’ultimo anno della scuola primaria, della secondaria di primo e di secondo grado hanno svolto anche due prove di inglese: una di comprensione della lettura e una di comprensione dell’ascolto. Le prove sono svolte in forma anonima. Al termine delle scuole elementari, raggiunge i traguardi previsti in italiano solo il 60% degli studenti: il dato si attestava al 68% nel 2019, prima della pandemia. In matematica il dato scende al 59%: era al 65% nel 2019. In forte calo anche la percentuale di studenti che raggiunge i traguardi previsti in italiano al termine delle scuole superiori: si è passati dal 74% del 2019 al 57% del 2025. In matematica il dato scende dal 71 al 55%. Aumenta la quota di diplomati con competenze così scarse (livello 1 dei cinque previsti dall’Invalsi) da essere paragonati a ragazzini di terza media: sono, insomma, in ritardo di un intero ciclo scolastico. In italiano passano dall’11,7% del 2024 al 17,6% del 2025, in matematica dal 16,8% al 21,3%.  Le rilevazioni Invalsi 2025 hanno confermato, però, una discesa della dispersione scolastica esplicita (i 18-24enni che non hanno conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado e che non sono in formazione), passata dal 12,7% del 2021 all'obiettivo del 10,2% fissato dal Pnrr per il 2026. “Non soltanto abbiamo raggiunto l'obiettivo che l'Unione Europea ci ha posto per il 2026, ma abbiamo persino superato l'obiettivo che ci era stato posto per il 2030”, ha commentato il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara.

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