Riceviamo e pubblichiamo: Sull’Irpef il re è nudo, nonostante le tante rassicurazioni sulla volontà di evitarlo questa giunta aumenterà le tasse per i e le piemontesi, e per di più con un blitz estivo. Inaccettabile che al Consiglio non sia ancora stato fornito alcun dettaglio sulla manovra e sulle sue motivazioni, nonostante la specifica richiesta che AVS ha immediatamente formalizzato nelle scorse settimane in Commissione Bilancio. Due cose però sono chiare: la prima è che l’aumento è completamente slegato dal giudizio della Corte dei Conti, che qualcuno della maggioranza ha avuto il coraggio di definire “trionfale” ed è una scelta politica di Cirio e Tronzano che vanno a colpire il ceto medio già impoverito dall’inflazione, posto che per i redditi superiori a 50.000 euro l'aliquota è già al massimo. La seconda è che il Piemonte paga la scellerata finanziaria di Meloni e Giorgetti del 2025, che ha previsto tagli mostruosi agli enti locali e alle regioni (per il Piemonte si tratta di 400 milioni in meno da qui al 2029), che tutte e tutti noi pagheremo a caro prezzo in termini di minori servizi e di tassazione aggiuntiva. Non si comprende perché questa accelerata sull’aumento Irpef, posto che la misura ben potrebbe essere discussa e approfondita nella prossima variazione di bilancio, che si renderà necessaria per coprire il disavanzo della sanità piemontese come già annunciato da Riboldi: dei 268 milioni che l’assessore ha promesso per la sanità piemontese infatti in questo assestamento non c'è nemmeno un euro, e chiaramente la discussione è rinviata ad un prossimo provvedimento. Nell’opporci a questa modifica, inspiegabile nei tempi e nei modi, noi faremo comunque la nostra parte anche in senso propositivo: abbiamo già depositato in commissione un emendamento che chiede di aumentare l’aliquota Irap al massimo previsto (+0,92% rispetto all’attuale 3,9%) per le grandi società dell'e-commerce e della logistica, Amazon in primis. Non è possibile che grandi colossi multinazionali, che già pagano le tasse sui dividendi all’estero, non contribuiscano nella misura massima possibile in Piemonte. Nel 2022 la proposta, portata avanti da Marco Grimaldi, venne bocciata dalla destra regionale: vedremo se i patrioti sono più attenti alle multinazionali o ai cittadini piemontesi di basso e medio reddito. Le consigliere regionali di Avs Alice Ravinale, Valentina Cera, Giulia Marro