CUNEO - Avvio d’anno prudente per il settore manifatturiero cuneese, ma con previsioni in recupero

Il comparto continua ad affrontare una fase di forte incertezza che frena le esportazioni, riduce i margini delle imprese e la fiducia delle famiglie

22/12/2025 16:41

Le previsioni delle imprese cuneesi per il primo trimestre 2026, rilevate dall’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Cuneo, delineano un quadro di cauta stabilità, in un contesto internazionale ancora complesso, caratterizzato da incertezze geopolitiche e da un rallentamento della crescita globale. Dopo il raffreddamento registrato nei trimestri precedenti, le attese mostrano segnali di lieve recupero, pur mantenendosi complessivamente più prudenti rispetto alla media regionale, soprattutto nel comparto manifatturiero. “Il sistema produttivo cuneese sta affrontando una fase complessa, ma continua a dimostrare solidità e capacità di adattamento – dichiara Mariano Costamagna, presidente di Confindustria Cuneo –. I dati dell’indagine mostrano un manifatturiero ancora prudente, ma in ripresa rispetto ai trimestri precedenti, e una propensione a investire che rimane diffusa anche in un contesto incerto. In particolare, la tenuta dell’occupazione e la volontà di continuare a investire in innovazione per il rilancio della competitività indicano che le imprese non stanno arretrando, ma si stanno preparando ad affrontare le sfide future, soprattutto sui mercati esteri. Il tema del rilancio della crescita, prima che l’impulso del PNRR venga meno, è quanto mai cogente”. L’indagine, condotta nel mese di dicembre su quasi 300 imprese della provincia, conferma una dinamica differenziata tra manifatturiero e servizi. Nel manifatturiero, le attese su produzione e ordini totali restano in territorio negativo, ma registrano un miglioramento rispetto alla precedente rilevazione, attestandosi rispettivamente a -6,2% e -9%. Migliorano anche le prospettive sull’export, il cui saldo, pur rimanendo sotto lo zero, risale a -5,5%. Il tasso di utilizzo di impianti e risorse si mantiene su livelli coerenti con il ciclo economico normale, mentre tengono le previsioni sull’occupazione, con un saldo positivo pari a +3,4%. “I risultati dell’indagine fotografano in modo molto realistico il sentiment delle imprese –, sottolinea Giuliana Cirio, direttore generale di Confindustria Cuneo –. Il quadro che emerge conferma una fase di forte incertezza che mette pressione sulle catene del valore, frena le esportazioni, riduce i margini delle imprese e la fiducia delle famiglie. In uno scenario internazionale ancora instabile, le aziende sono chiamate a compiere scelte attente, orientate alla continuità e alla sostenibilità delle proprie attività con grande senso di responsabilità. In questo contesto, sentiamo forte il compito di accompagnare il sistema produttivo, rafforzando il dialogo con il territorio e supportando le imprese nel gestire l’incertezza”. Aumenta il ricorso previsto agli ammortizzatori sociali, che coinvolge il 9,1% delle imprese manifatturiere, un dato comunque compatibile con un moderato rallentamento dell’attività produttiva. Sul fronte degli investimenti, la propensione rimane complessivamente buona e in linea con le precedenti rilevazioni: il 25,7% delle aziende prevede investimenti significativi, mentre cresce la quota di chi ipotizza interventi di entità marginale. Il carnet ordini appare più orientato al breve periodo, segnalando una ridotta visibilità della domanda nel medio termine, mentre migliorano le condizioni legate agli incassi. Cresce invece l’attenzione ai costi, in particolare per materie prime e logistica-trasporti, in un contesto di elevata volatilità. “Entrando nel dettaglio settoriale – spiega Elena Angaramo, responsabile del Centro Studi di Confindustria Cuneo – nonostante la produzione industriale rimanga debole, i comparti maggiormente legati al PNRR mostrano performance migliori. Il manifatturiero ha evidenziato segnali di parziale recupero rispetto alla precedente rilevazione, pur mantenendo un profilo complessivamente cauto. Nella metalmeccanica migliorano le attese su produzione e ordini, mentre l’industria alimentare evidenzia un quadro decisamente più favorevole, con saldi positivi anche sull’export. Permangono, invece, maggiori criticità in alcuni settori, come cartaria-grafica e manifatturiere varie, ancora penalizzati da una domanda incerta. Complessivamente, la ripresa del settore industriale nel 2026, se effettivamente proseguirà, potrebbe essere comunque modesta”. Il terziario conferma un avvio d’anno nettamente espansivo. Le imprese dei servizi esprimono attese positive su livelli di attività (+21,7%), nuovi ordini (+11,6%) e occupazione (+7,2%), senza previsioni di ricorso alla cassa integrazione. Un andamento che contribuisce a sostenere il quadro complessivo dell’economia provinciale, pur in un contesto in cui cresce l’attenzione ai costi, in particolare per energia e trasporti.

c.s.