CARAGLIO - Banca di Caraglio festeggia i suoi 125 anni con un bilancio solido e in salute

L’assemblea dei soci ha confermato l’adesione al gruppo cooperativo Cassa Centrale Banca

15/05/2017 11:26

Il 125° bilancio della Banca di Caraglio conferma grande solidità e attaccamento indissolubile alla terra che, nel lontano 1892, le diede i natali. I risultati economici e patrimoniali contenuti nel bilancio 2016 della Banca sono stati presentati ai Soci sabato 13 maggio durante l’assemblea ordinaria che si è svolta al Palazzetto dello Sport-Pala Bre Banca di Cuneo. In 1338 (43 le deleghe) hanno preso parte al tradizionale appuntamento, reso quest’anno ancor più particolare dall’importante ricorrenza storica, ben sottolineata dal video che ha aperto i lavori.
L’assemblea è quindi entrata nel vivo con l’approvazione dell’adesione della Banca di Caraglio al progetto di costituzione del gruppo bancario cooperativo Cassa Centrale Banca di Trento, come indicato dalla riforma del Credito Cooperativo: “I nostri soci hanno così confermato la volontà già espressa dal Consiglio di amministrazione di aderire a Cassa Centrale, che siamo certi riuscirà a garantire mutualità e crescente attenzione alle economie locali, con una solidità ai primi posti a livello nazionale ed europeo”, spiega Livio Tomatis presidente della Banca di Caraglio.
Si è passati, poi, all’approvazione del bilancio 2016 che, in numerosi passaggi, conferma l’ottimo stato di salute della Bcc caragliese. A partire dal risultato economico, positivo come sempre, pari a 3 milioni e 523mila euro, al netto delle imposte. Ma non solo. Significative sono anche le nuove erogazioni di credito alla clientela, che nel 2016 hanno raggiunto quota 130 milioni di euro per un totale complessivo di impieghi pari a 866 milioni. Sostanzialmente stabile il margine di intermediazione a 34 milioni, mentre il patrimonio netto si è ormai consolidato già dal 2015 sopra quota 100 milioni.
I dati di bilancio 2016 testimoniano come la Banca di Caraglio abbia una vita non solo longeva, ma caratterizzata da ottima salute – continua Tomatis -; questo grazie anche alla determinazione con cui negli ultimi decenni ha saputo stare al passo con i tempi, plasmando via via il suo ruolo all’interno delle comunità locali, riuscendo a vincere molte sfide nei momenti storici più difficili. Insomma, 125 anni ben portati”. 
La conferma che anche nel 2016 la Bcc di Caraglio ha continuato a puntare sulle attività tradizionali della banca – sottolinea invece Giorgio Draperis, direttore generale della Banca di Caraglio - si evince invece dal fatto che, pur in presenza di una contrazione della componente derivante dalle attività finanziarie dell’istituto di credito, l’utile netto è rimasto sostanzialmente stabile, grazie al fatto che l’attività caratteristica è rimasta negli anni il nucleo centrale delle strategie aziendali. Questo nonostante le rettifiche di valore sui crediti, operate nello spirito della consueta prudente gestione, siano state addirittura superiori all’anno 2015”. 
Proprio l’attenta politica di copertura delle esposizioni deteriorate ha permesso di continuare a vantare un’alta percentuale di svalutazione delle sofferenze, pari al 62,43%, ben al di sopra della media nazionale. 
Importante, poi, sottolineare come i Fondi propri siano stati ulteriormente rafforzati (+3,25%) superando i 98 milioni di euro. I coefficienti prudenziali Tier 1 capital ratio e il totale capital ratio si attestano entrambi al 13,39%. I due coefficienti coincidono in quanto la Banca di Caraglio non ha mai emesso nei suoi 125 anni di storia strumenti ibridi di capitalizzazione, quali ad esempio le obbligazioni subordinate. 
Abbiamo ottenuto questi importanti risultati grazie anche alla costante ricerca di economie di scala, le quali hanno inciso sul contenimento dei costi operativi ridotti di circa l’8% - conclude il presidente Tomatis -; un ringraziamento particolare, dunque, va ai nostri dipendenti che operano oltre che nelle sedi anche nelle nostre filiali presenti nelle province di Cuneo, Imperia e Torino. Ringrazio i 10.520 soci che rappresentano la linfa vitale del nostro Istituto permettendo il suo continuo rafforzamento a servizio delle economie reali locali”.

c.s.

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