CUNEO - 'Basta tagli e riduzioni, vogliamo anche in Piemonte trasporti pubblici degni di questo nome'

Le riflessioni del Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile dopo le ultime novità sulla rete ferroviaria regionale

Redazione 10/09/2020 09:13

Riceviamo e pubblichiamo.
 
In questi giorni abbiamo appreso dai quotidiani che la problematica della mancata presenza nel quadro orario delle linee ferroviarie 106 Saluzzo-Savigliano e 122 Bra-Cavallermaggiore sono state parzialmente discusse in un incontro fra i sindaci di Bra e Cavallermaggiore e dai rappresentanti dell’assessorato ai trasporti e dell’Agenzia Mobilità Piemontese l’assessorato trovando una soluzione che noi definiamo di comodo per entrambe le parti ma che di fatto risolverà solo parzialmente il problema del trasporto pendolari e studenti tra le cittadine e controproducente per tutto il territorio. La linea Cavallermaggiore-Bra, che un tempo arrivava fino ad Alessandria, è stata definita costosa e con poca utenza, utilizzata per lo più da studenti e personale addetto alla scuola, non elettrificata
e in questo momento non sostenibile dalla Regione, per cui l’unica soluzione per fornire un minimo di servizio è quello di sostituire il servizio ferroviario con dei bus, questo quanto dichiarato dagli enti regionali.
 
Ci sovviene però qualche domanda:
 
- Perché tale linea non è stata elettrificata proseguendo quanto fatto sulla Bra-Alba?
- Perché non si sono richiesti i fondi nazionali previsti per il trasporto pubblico?
- Non è di competenza della Regione reperire tali fondi, Nazionali o Europei, previsti per incentivare la mobilità sostenibile?
- Come verranno attestati i capolinea dei bus? E’ stato verificato che ci siano gli spazi di manovra necessari?
- Siamo sicuri che si riuscirà a rispettare le regole dettate dalle nuove linee guida per viaggiare sui mezzi pubblici?
- Siamo sicuri che basterà un solo bus nel tardo pomeriggio e uno alla sera per trasportare i pendolari di rientro dal lavoro?
- Come si farà a garantire le coincidenze con i treni? Esperienza sulla Saluzzo-Savigliano indica che i bus non aspettano le coincidenze con i treni, del resto succede spesso anche tra i treni stessi, vi sono le connessioni ma le coincidenze ormai sono rare.
- Da notare inoltre che la linea Cavallermaggiore-Bra era perfettamente cadenzata con i Regionali Veloci e quindi appetibile a qualsiasi tipologia di utenza, cosa che vediamo di difficile attuazione con le autolinee sostitutive, inoltre vettori diversi biglietto/abbonamento diversi.
- E chi aveva un abbonamento annuale in essere su quella linea? Gli verrà rimborsato o riconvertito per il nuovo vettore?
- E a proposito della Saluzzo-Savigliano, che ne sarà di questa linea? Sarà gestita anch’essa solo da linee di autobus? E anche qui chi aveva un abbonamento annuale in essere su quella linea? Gli verrà rimborsato o riconvertito per il nuovo vettore?
- Stiamo ancora aspettando i rimborsi degli annuali Formula per i mesi di lockdown, cosa si sta aspettando?
 
A noi questa soluzione non piace e non ci tranquillizza, anzi ci preoccupa ulteriormente, il non ripristino della linea ferroviaria, anzi delle linee ferroviarie, è un grave danno per tutta l’utenza pendolare e turistica che ne fa, o ne farebbe, uso; auto-sostituire non migliora il TPL, anzi forza sempre più l’utenza ad utilizzare i mezzi propri andando di fatto ad incrementare il traffico e il conseguente inquinamento ambientale, senza dimenticare gli incidenti stradali purtroppo anche
mortali. Ricordiamo che in Piemonte, nel 2018 vi sono stati 10832 incidenti stradali con 251 morti e 15744 feriti. Cosa vogliamo fare? Si vuole incrementare ulteriormente questi già tragici dati? Protestiamo contro questo tipo di politica fatta al risparmio, di scarsa trasparenza e senza prospettive, se non quelle dei tagli delle linee che si sono accaniti in particolare su quelle non elettrificate, ma anche già elettrificate vedi Pinerolo-Torre Pellice oppure per costruire piste ciclabili
sul sedime ferroviario di linee solo sospese ma non dismesse dichiarando che verrebbero fatte per lo sviluppo del territorio, vedi pista sulla Alba-Nizza M., senza pensare che invece le due cose sono e devono essere complementari, e non in antagonismo, per avere un reale sviluppo turistico e quel sempre sperato e ricercato ripopolamento dei nostri territori.
 
Vogliamo sapere dove questi risparmi verranno reinvestiti, essendo soldi dei cittadini piemontesi i medesimi devono sapere come verranno riutilizzati. L’attuale impressione è che non esista un reale piano di sviluppo, e non esiste un tavolo di lavoro, ma altresì che ci sia uno spostamento di fondi a favore di un vettore piuttosto che ad un altro, che gli interessi non siano quelli del territorio ma a che siano a favore di pochi e a discapito dei cittadini che più o meno inconsapevoli si vedono ridurre o addirittura azzerare un servizio di trasporto pubblico ferroviario che invece è un loro sacrosanto diritto. Le forze politiche del territorio ci dicano quale linea vogliono seguire perché a queste condizioni il futuro del TPL piemontese viene altamente compromesso, poiché in parte lo è già, e noi, cittadini,
ne trarremo le nostre conclusioni. Per concludere, ribadiamo che l’offerta del servizio ferroviario debba riprendere al 100% come nel periodo pre-Covid in quanto è un servizio essenziale per la mobilità ed è condizione minima per la sopravvivenza dei territori ed è più che mai necessaria una integrazione tariffaria a livello regionale, un biglietto o abbonamento che permetta di prendere indifferentemente bus-treno-teleferiche o quant’altro, come già presente in altri Paesi europei o anche solo nella vicina Lombardia.
 
BASTA CON TAGLI E RIDUZIONI, vogliamo anche in Piemonte un servizio di trasporto ferroviario e un TPL degni di questo nome.
 
Co. M. I. S. - Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile

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