BORGO SAN DALMAZZO - Biodigestore all’ultimo miglio. L’Acsr promette: “Meno odori e nessun problema col traffico”

Il sopralluogo dei consiglieri cuneesi “promuove” il progetto, ma resta il dubbio sui conferimenti. Pellegrino (Centro per Cuneo): “San Rocco ringrazierà”

Andrea Cascioli 08/10/2025 19:50

A un anno di distanza dall’ultimo sopralluogo sono tornati a San Nicolao, lo scorso mercoledì, i consiglieri comunali cuneesi accompagnati dall’assessore all’Ambiente Gianfranco Demichelis. A fare gli onori di casa, insieme al presidente di Acsr Giancarlo Isaia, la direttrice generale Cristiana Giraudo che ha illustrato i progressi nell’avanzamento dei lavori. La costruzione dei due nuovi capannoni, di fatto, è quasi terminata: si prevede la fine dei montaggi a gennaio. Essendo un intervento realizzato con fondi Pnrr il cantiere va comunque ultimato entro giugno, ma il consorzio confida di anticipare i termini. A Italgas è affidata la realizzazione della condotta, anch’essa quasi ultimata, e della cabina: sarà l’unica parte visibile dalla strada, con una schermatura di alberi. Stop alla puzza e (forse) bollette più leggere Allo stato attuale il rifiuto organico viene ricevuto, miscelato col verde e immesso nel bacino di biossidazione. Dopo circa trenta giorni si completano le principali reazioni di degradazione: il carbonio si lega all’ossigeno dando anidride carbonica e stabilizzando il materiale. Inserendo una nuova sezione di trattamento, il rifiuto non miscelato verrà invece posto in una zona anaerobica, dove in assenza di ossigeno il carbonio e l’idrogeno possono produrre un gas costituito al 60% da metano. “Il materiale immesso - spiega Giraudo - è estratto dopo un tempo di ritenzione di circa 20 o 25 giorni. Dopodiché prosegue la miscelazione col verde e la maturazione lenta in un edificio già previsto”. Il digestato che ne risulta, aggiunge, è “un organico già digerito e quindi anche molto meno impattante dal punto di vista odorigeno”. Un argomento forte a favore di questo progetto, ma non l’unico. A precisa domanda del consigliere Erio Ambrosino (Partito Democratico), Giraudo risponde che la vendita di biometano dovrebbe consentire di abbassare le tariffe agli utenti finali: “A fronte del trattamento di 35mila tonnellate di rifiuto, si pensa a una riduzione di circa 20 euro a tonnellata”. Il traffico? “Non più di due camion al giorno” Il tema dei quantitativi resta in realtà un’incognita. Per chi si oppone - oltre al comitato No Biodigestore, il progetto ha incassato un niet dal Comune di Borgo, dal comitato di quartiere di San Rocco Castagnaretta e da esponenti politici di peso come la deputata dem Chiara Gribaudo - il nodo centrale è proprio quello: ci saranno abbastanza rifiuti per “mettere in moto” la macchina, o si dovrà pescarli a centinaia di chilometri di distanza, con quel che ne deriva in termini di traffico e inquinamento? Le stime fornite parlano di 35mila tonnellate all’anno in ingresso, con un ingestato intorno alle 29-30mila tonnellate una volta rimosse le impurità: “C’è un discreto margine, - dice la direttrice generale - ma nei digestori non possiamo scendere oltre un certo quantitativo, perché l’albero è cavo e galleggia sul rifiuto: nella parte sommitale va lasciato spazio perché si accumuli il biogas”. In base alle autorizzazioni attuali, gli impianti possono smaltire fino a 53mila tonnellate di rifiuto indifferenziato: “Ma queste erano le quantità che avevamo nel 2001, oggi ne trattiamo la metà”. Perciò si è scelto di spostare una quota sulla frazione organica che arriverebbe a 25mila, più 10mila tonnellate di verde. Isaia assicura che il traffico, in ogni caso, non subirà sovraccarichi: “La nostra previsione parla di due camion al giorno, qualunque officina che aprisse nell’area industriale porterebbe più traffico”. Anche la questione del consumo di acqua è superata: “La soluzione scelta nel bando ha un consumo irrisorio”. Il nodo della viabilità, tra ponte del Sale e lotto 1.6 “Sono un sostenitore di quest’opera da quando non c’erano nemmeno i finanziamenti” interviene il capogruppo di Centro per Cuneo Vincenzo Pellegrino, in polemica con gli Indipendenti (contrarissimi) che hanno disertato il sopralluogo: “Agli scettici che hanno ritenuto di non venire dico: San Rocco ringrazierà per l’eliminazione dei cattivi odori”. Una replica a stretto giro arriva dal collega di maggioranza del Pd Carlo Garavagno: “A San Rocco abbiamo un traffico imballato, ci sarà anche una nuova scuola da 1.400 studenti all’ex provveditorato: è l’unica via d’accesso. Per quello, non so se San Rocco ringrazi. La Provincia potrebbe pensare a un’ordinanza per far passare i camion dal ponte del Sale anziché dall’altopiano?”. “Il futuro del trasporto arriverà proprio dal ponte del Sale” risponde a sua volta Pellegrino, evocando anche l’eterna incompiuta del lotto1.6: “Dovrà essere realizzato, vuoi per l’ospedale vuoi per questo impianto”. Improbabile, replica Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia: “Al lotto 1.6 si pensa dal 2012 se non prima, abbiamo previsto fin dall’inizio che fosse irrealizzabile e fino adesso abbiamo avuto ragione”. Quanto al resto, aggiunge a nome di tutti gli scettici, “la nostra contestazione al biodigestore è sempre stata legata al posizionamento, in termini logistici, su Borgo San Dalmazzo”.

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