CUNEO - Biodigestore, Boselli chiede la commissione d’inchiesta: “Chi ha garantito?”

La proposta del capogruppo di Indipendenti riguarda le modalità che hanno portato al finanziamento del progetto. Ora sarà il Consiglio comunale a esprimersi

Andrea Cascioli 23/02/2023 19:40

Era stata annunciata nei giorni scorsi la richiesta di una commissione d’inchiesta sul biodigestore di Borgo San Dalmazzo. A farsene promotore il capogruppo di Indipendenti Giancarlo Boselli, che questa sera ha illustrato della settima commissione consiliare il senso della proposta.
 
“Quando abbiamo presentato la richiesta non si era ancora tenuta l’assemblea dei sindaci di Acsr” precisa Boselli, svincolando quindi il tema dall’esito del voto che ha sancito il sì al finanziamento del progetto e la spaccatura tra Cuneo e altri grandi comuni (favorevoli) e l’amministrazione borgarina (contraria). “La questione che si pone - spiega l’ex vicesindaco - è come sia stato possibile ottenere un finanziamento così rilevante senza avere i quantitativi di rifiuti minimi indispensabili”.
 
Il tema è stato oggetto di ampio dibattito già nell’assemblea della scorsa settimana. I dubbi del fronte del no sono alimentati in particolare dalle mancate garanzie sul conferimento dei rifiuti da parte degli altri consorzi provinciali. “È evidente a nostro avviso - prosegue Boselli - che c’è qualcosa che non va e riteniamo si debba andare a fondo e capire chi, eventualmente, ha garantito che il biodigestore avrebbe funzionato in autonomia”. Nel dibattito entrano anche le dimissioni di Agostino Forneris dalla carica di presidente del consorzio rifiuti, formalizzate lo scorso lunedì: “Abbiamo letto che le dimissioni del presidente di Acsr sono dovute a motivi di carattere personale, ma la coincidenza è quantomeno strana”.
 
Nessun intervento è giunto dalla maggioranza, dove il voto di venerdì scorso potrebbe aver lasciato strascichi. Solo il mercoledì precedente la sindaca aveva annunciato che la scelta di Cuneo sarebbe stata “rispettosa di quella di Borgo”, ma così non è stato e le due “sorelle” si sono trovate sui lati opposti della barricata. “Prendiamo atto che sul biodigestore c’è stata una forte pressione, esercitata dall’ex sindaco. L’anomalia è rappresentata dal fatto che l’attuale sindaco abbia posizioni subalterne” commenta Beppe Lauria. In merito alla proposta di Boselli, il portavoce della destra sociale a palazzo civico ha commentato: “Non sono dispiaciuto che qualcuno abbia richiesto risorse per questo territorio, sono però interessato a conoscere la modalità con cui vengono poste in essere alcune azioni”. Analoghi rilievi da Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), che sottolinea: “Il biodigestato non è il non plus ultra della tutela ambientale, al di là delle questioni del traffico e della distanza per trasportare i rifiuti”.
 
Dopo il passaggio formale in commissione, la palla passa al Consiglio comunale che dovrà esprimersi lunedì 27. “Non so se ci siano precedenti storici di richieste di commissioni d’inchiesta in questo Comune” ha ammesso Boselli (ce n’è almeno uno, ha fatto notare Lauria: a suo tempo venne chiesta - e bocciata - una commissione sulle problematiche legate alla ricostruzione del cinema Fiamma). Se approvata, la commissione dovrà avere un presidente scelto dalla minoranza. I lavori dureranno novanta giorni e potranno essere prorogati al massimo per altri sessanta.

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