BORGO SAN DALMAZZO - 'Bloccati in Repubblica Dominicana, non riusciamo a tornare in Italia': la testimonianza di una coppia di Borgo San Dalmazzo

Tania Martino e Antony Gonzalez, insieme al figlio di sei anni, attendono da giorni un volo per il rimpatrio dopo che il paese ha chiuso i confini per l'emergenza Coronavirus

Andrea Dalmasso 25/03/2020 16:55

In un’intervista rilasciata pochi giorni fa il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato un piano predisposto dalla Farnesina per il rimpatrio degli italiani bloccati all’estero a causa l’emergenza Coronavirus. Al momento di quelle dichiarazioni, circa 9 mila persone erano già riuscite a rientrare in Italia, ma molte altre restano tutt’ora in attesa di sviluppi. Tra di loro anche una giovane coppia di Borgo San Dalmazzo: Tania Martino e Antony Gonzalez erano partiti a inizio marzo per la Repubblica Dominicana, per far incontrare il nipotino con il nonno che non vedeva da anni, ora però si ritrovano impossibilitati a rientrare in Italia e privi di indicazioni sul da farsi. “Siamo bloccati a casa di mio suocero, il nostro volo di ritorno è stato cancellato dopo la chiusura dei confini da parte della Repubblica Dominicana. Noi dobbiamo rientrare in Italia per lavorare ma da giorni la situazione è in stallo”, spiega Tania, attualmente nella regione di San Cristobal insieme al compagno, dominicano che da oltre dieci anni vive e lavora in Italia, e al figlio di 6 anni.
 
Mercoledì scorso la notizia di un volo organizzato dalla compagnia Blue Panorama con la collaborazione della Farnesina e dell’ambasciata italiana in Repubblica Dominicana aveva acceso una speranza, che però si è poi rivelata vana: “Ci sono state indicate due agenzie da contattare per un volo in partenza domenica, ma una di queste ci ha poi comunicato che la precedenza sarebbe stata data ai possessori di passaporto italiano, quindi il mio compagno non avrebbe avuto la certezza di poter partire”, prosegue Tania. “Ho un bambino di 6 anni e alcuni problemi di salute, non potevo rischiare di dover affrontare da sola un viaggio del genere, con il rischio poi di rimanere bloccata in aeroporto, qui o in Europa. Ora, per quanto la situazione sia difficile, siamo in casa di mio suocero e stiamo bene”. 
 
Lunedì, poi, la nuova proposta di voli verso Parigi, Monaco di Baviera o la Svizzera, ma a costi esorbitanti (oltre 1000 euro a biglietto) e in partenza da un aeroporto, quello di Punta Cana, in cui la situazione negli ultimi giorni si è fatta tesa, proprio per l’accumularsi di turisti che stanno cercando di fare rientro nei loro paesi di origine: “Innanzitutto il biglietto non ci dava la certezza di partire, ma ci permetteva solo di essere inseriti in una lista d’attesa: trattandosi di voli diretti in altre nazioni europee, il posto per noi italiani non era affatto scontato. Inoltre vediamo quotidianamente fotografie da quell’aeroporto: ogni notte centinaia di turisti dormono ammassati, senza alcuna norma di sicurezza, in attesa di un volo per tornare a casa”. Le cronache locali, in questi giorni, hanno riportato infatti di proteste vibranti e ribellioni da parte dei viaggiatori, stremati dopo giorni di attesa, nei confronti del personale dell’aeroporto.
 
Ora attendiamo notizie dall’ambasciata, ma parlarci al telefono è praticamente impossibile, le uniche novità le apprendiamo sul sito internet o tramite la pagina Facebook. Anche molti altri italiani, qui, sono nella nostra stessa situazione, speriamo si possa sbloccare presto”, spiega la giovane di Borgo San Dalmazzo. 
 
Ad oggi qui - conclude Tania - la situazione non è grave come in Italia, ma allo stesso tempo la sanità dominicana non è assolutamente paragonabile alla nostra”. I casi di Coronavirus accertati in Repubblica Dominicana sono finora 312, con 6 decessi: il presidente Danilo Medina lo scorso 16 marzo ha dichiarato il “lockdown” in modalità simili a quelle italiane, chiudendo tutte le attività tranne quelle considerate essenziali. E’ inoltre in vigore il coprifuoco, con il divieto assoluto di uscire di casa dalle 20 alle 6.
 

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