CUNEO - Bongioanni (FdI) dopo la beffa agli impianti sciistici: ''Governo irresponsabile e senza rispetto per chi lavora''

Il consigliere regionale contro il ministro Speranza: ''Non ha mai lavorato, è inadeguato''. Ciaburro: ''Una presa in giro''

Redazione 15/02/2021 08:53

 
La stagione dello sci avrebbe dovuto conoscere la sua alba tardiva alla metà esatta del mese di febbraio, ma l'allarme del Cts prima e il dietrofront del ministro della Salute poi hanno decretato la proroga della chiusura degli impianti fino al prossimo 5 marzo. Una situazione che mette in ginocchio l'universo della montagna, su cui gravano come un macigno i mancati introiti dell'inverno.
 
Paolo Bongioanni, presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, ha commentato così la decisione: "Quando questa sera da alcuni amici gestori di impianti mi è stato chiesto se fosse vero che potesse arrivare un'ordinanza di chiusura degli impianti sciistici, la cui apertura era prevista per le 9.30 di domani mattina, ho risposto di no, che era impossibile che un ministro della Repubblica Italiana, a poco più di 12 ore dall'apertura e alla luce degli investimenti fatti, dei lavori sulle piste, dell'assunzione di personale stagionale, dell'acquisto di materiale, della vendita di biglietti, dell'affitto di appartamenti e di camere in hotel e dell'acquisto di derrate alimentari, ricorresse a una soluzione scellerata, troppo assurda anche per chi vive fuori dal mondo".
 
"Mi rendo conto - prosegue Bongioanni - di essere stato ancora una volta ottimista e avere sopravvalutato la nullità, l'incapacità e l'irresponsabilità di chi ci governa. Puoi mettere anche Schumacher a guidare una bicicletta, ma andrà forte sempre e solo come una bicicletta, non può diventare una Ferrari. Se te ne freghi di chi lavora, se non hai rispetto delle sofferenze delle persone che ci mettono il cuore e l'anima, se non hai mai lavorato un giorno nella tua vita, se non sai cosa sia il sacrificio, alla fine non puoi avere rispetto per il lavoro e neanche per la dignità delle persone, ma non puoi neanche fare il ministro. Speranza è inadeguato".
 
E ancora: "Prima il Cts dice di sì, poi lo stesso CTS dice di no, ma non è uno scherzo, purtroppo. È la drammatica realtà che condanna l'economia della nostra montagna, il presidio delle nostre valli e umilia chi in quota ha il coraggio di vivere e lavorare. Se il buongiorno del nuovo Governo si vede dal mattino, ci aspetta un futuro drammaticamente buio".
 
Paolo Bongioanni, peraltro, appresa la notizia della non apertura, ha redatto un ordine del giorno che, se approvato, impegnerà la Giunta del Piemonte a richiedere, insieme alle altre Regioni, uno stanziamento straordinario che sia pari almeno all'80% delle perdite subite nell'arco dell'intera stagione invernale 2020/2021, comprese le attività di indotto e interessate da restrizioni come il settore ristorazione e intrattenimento, i rifugi alpini e i maestri di sci (15mila professionisti in Italia), sostenendo contemporaneamente ogni azione legale promossa dagli imprenditori del settore sciistico colpiti dalla decisione improvvisa di tenere chiusi gli impianti poche ore prima del 15 febbraio. "Chiederò infine al presidente Cirio di erogare con urgenza i 20 milioni e 500mila euro stanziati in Consiglio regionale a sostegno della crisi della montagna", ha concluso Bongioanni.
 
Sul tema era intervenuta nella serata di ieri anche la deputata cuneese Monica Ciaburro (FdI): "Mi chiedo se il ministro Speranza non si renda conto che l’aprire le piste da sci non è uno “scherzo” - aveva dichiarato all'Ansa -, da giorni i gestori degli impianti si sono attivati per aprire il 15 febbraio, con tutte le limitazioni dei vari DPCM. Poi oggi il consulente Ricciardi esprime l’ennesima negatività e il ministro della Salute rinvia per l’ennesima volta l’apertura dei comprensori sciistici a distanza di 12 ore dalla presunta apertura. Un’altra presa in giro e mancanza di rispetto per la montagna e tutti i suoi operatori economici. Altre spese fatte, ore sui gatti delle nevi, biglietti venduti, personale assunto è un dietro front a poche ore dalla riapertura". "Fratelli d’Italia - aveva aggiunto - non può accettare queste continue volontà di uccidere in ogni modo la montagna e la gente che la vive e sulla quale ha investito la sua vita. È tempo di ripartire, con regole, buonsenso e programmazione, altrimenti non basteranno nemmeno i ristori perché il prossimo inverno non ci sarà più nessuno con la forza di ripartire".
 
 

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