CUNEO - “Borghi storici, bene il PNRR ma i bandi vanno cambiati”

La deputata e sindaco di Argentera Monica Ciaburro osserva: “Occorre maturità dal territorio, l’opportunità di accedere ai fondi è un gioco a somma zero”

Redazione 19/04/2022 15:40

“L’iniziativa per la riqualificazione dei borghi storici del PNRR è una di quelle misure fondamentali per rilanciare il territorio e tutto il mondo delle aree interne, ma mostra anche i forti limiti di un certo modo di fare politica”: a dirlo è il deputato di Fratelli d’Italia e sindaco di Argentera Monica Ciaburro.
 
“Servono più risorse, - ammonisce la parlamentare - perché le esigenze del territorio sono tante, così come lo sono le amministrazioni che hanno fatto domanda per queste risorse, ma occorre anche rimodulare questo strumento. Penso al territorio del Comune di Elva che, vincitore del bando, ha proposto un progetto di valorizzazione legato alle tradizioni del territorio, ma che, ad esempio, non avrebbe potuto proporre progetti finalizzati al potenziamento infrastrutturale. I piccoli Comuni, il Piemonte ne è testimone, necessitano fortemente di un potenziamento infrastrutturale per migliorare il proprio collegamento con il territorio e ridurre le situazioni di disagio”.
 
Su questo, sottolinea la segretaria della commissione Agricoltura a Montecitorio, “il governo deve dirsi disponibile a rivedere bandi e iniziative, ma occorre anche maturità dal territorio che non può e non deve vivere questa opportunità come un gioco a somma zero finalizzato a mettere un Comune contro l’altro: il PNRR avrà scadenza nel 2026, il 2023 è alle porte, qualunque ulteriore perdita di tempo finirà col nuocere a tutti”. Iniziative di così ampio respiro declinate in modo irresponsabile non possono che portare i territori in guerra l’uno con l’altro, continua Ciaburro: “Penso anche al bando per lo sport, il meccanismo che vincola le amministrazioni a lavorare in tandem con le federazioni sportive mette in difficoltà i piccoli Comuni e quei territori dove tali realtà sono poco presenti, bisogna ripensare tutti i paradigmi”. “Soltanto nell’unità - conclude - il mondo della montagna può fare massa critica e portare a casa i risultati, sarà mia premura rappresentare le istanze delle aree interne al governo per trasformare questa crisi in un'opportunità”.

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