BORGO SAN DALMAZZO - Borgo San Dalmazzo, continuano le schermaglie tra Fantino e Beretta sul 'caso Stazione'

L'ex assessore sulla questione dei locali non concessi al Parco Alpi Marittime nel 2018: 'Era lui, come Sindaco, a dover decidere''

Redazione 13/07/2020 08:21

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Desidero fare alcune semplici considerazioni in merito alla dichiarazione sulla Stazione ferroviaria rilasciata la scorsa settimana dal sindaco Beretta. Non entro nel merito della riunione svoltasi nel maggio 2018, sulla quale ho recentemente chiesto dettagliate informazioni che, quando giungeranno, consentiranno di entrare nel merito specifico del tema. Invece desidero rilevare che nel lavoro di un’Amministrazione comunale il Sindaco ha fra i suoi compiti quello di fare scelte e di decidere sulle questioni prioritarie, deve inoltre coordinare il lavoro della sua Giunta e farsi garante del programma. Beretta questo lo avrebbe dovuto imparare e capire bene viste le due esperienze che ha avuto in passato: dal 2002 al 2012 ha svolto le funzioni di Vicesindaco nella precedente Amministrazione e negli anni Novanta per un intero mandato è stato Assessore in un’altra Amministrazione ancora. Nello stesso periodo in cui Beretta era Vicesindaco io ricoprivo la funzione di Assessore e conosco dunque con precisione quali sono i compiti e le responsabilità che ognuno si deve assumere.
 
Nel caso della proposta fatta dal Parco sulla Stazione ferroviaria era il sindaco Beretta che doveva decidere cosa fare e poi il compito di un Assessore sarebbe
stato quello di mettere in attuazione tale decisione. Ma il Sindaco decise di non decidere, e neppure consegnò la documentazione specifica per approfondire l’argomento. E anche nel caso un qualunque altro componente la Giunta non fosse stato d’accordo sulla destinazione da darsi alla Stazione, al Sindaco spettava la scelta più opportuna e finale.
 
Mi pare che questo metodo di lavoro Beretta non lo abbia ancora capito oggi, ed è inutile che cerchi di sfuggire alle sue responsabilità, se ne dia una ragione. E‘ proprio vero: “Non ci si può sottrarre alla responsabilità politica di chi ha compiuto scelte discrezionali nell’esercizio autonomo, libero e consapevole della propria funzione amministrativa”.
 
Mauro Fantino
Consigliere comunale

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