BORGO SAN DALMAZZO - Borgo San Dalmazzo, il biodigestore accende il Consiglio comunale. Beretta: 'Io vittima di un processo'

La mozione del gruppo di minoranza sul tema del nuovo impianto ha infiammato il dibattito: contrario al progetto solo l'ex assessore Mauro Fantino

Andrea Dalmasso 12/02/2020 21:09

Dopo otto anni da Sindaco mi ritrovo processato: nelle piazze, nei bar, sui social e a livello mediatico. Se perderò la fiducia per questa scelta lo accetterò, ma ritengo di aver fatto la cosa giusta per la nostra città. Ora è tardi per opporsi: oggi l’impianto c’è, c’è da anni, e abbiamo l’obbligo di ammodernarlo, di renderlo più efficiente. Non è un nuovo impianto, lo sottolineo, è un ammodernamento. Questo Consiglio a larga maggioranza ha appoggiato la posizione del nostro Comune”. Così il sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta ha aperto il suo intervento durante il Consiglio comunale di stasera, mercoledì 12 febbraio, rispondendo alla mozione presentata dal gruppo Borgo 3.0 sul tema del nuovo biodigestore.
 
Più comunicazione nei confronti della cittadinanza e l’impegno, da parte di Acsr, a corrispondere al Comune un riconoscimento economico da tradurre in una riduzione delle tariffe: queste le due richieste del gruppo di minoranza, che rimane comunque a favore della realizzazione dell’impianto. A prendere la parola per primo, dopo la relazione del capogruppo Marco Bona, è stato Mauro Fantino, ex assessore, dimessosi a dicembre proprio per le divergenze con la Giunta sul tema del biodigestore: “Su questo argomento non ci sono mai stati confronti e dibattiti. Si è fatta una scelta pesante, che segnerà il futuro della nostra città e del nostro territorio, senza informare i cittadini, che solo adesso stanno prendendo consapevolezza di quel che sta succedendo. L’impianto attualmente esistente è assolutamente sufficiente per il fabbisogno dei 54 Comuni di Acsr, non c’è l’esigenza di un nuovo biodigestore”. “E’ vero, in Consiglio comunale non c’è stato dibattito, - ha replicato Bona - ma gli unici a chiedere informazioni e a sollevare il tema siamo stati noi: perché Fantino non l’ha fatto quando faceva parte della maggioranza? E’ vero inoltre che il tema va approfondito, ma i cittadini devono avere le informazioni da professionisti, da persone competenti: non trasformiamo questo tema in uno scontro tra tifoserie”. Il riferimento è alla creazione, da parte dello stesso Fantino, del comitato "No al biodigestore".
 
Come maggioranza siamo colpevoli di un deficit di comunicazione, è vero. - ha spiegato la vice sindaco Roberta Robbione - Il benessere di Borgo e dei suoi cittadini sta a cuore a tutti noi, ma proprio per questo dobbiamo mettere da parte sterili polemiche: in questi casi serve affidarsi a professionisti e ragionare con lucidità sulla soluzione migliore, naturalmente a livello ambientale, ma anche a livello economico, ricordando che lo smaltimento rifiuti costa al Comune di Borgo San Dalmazzo un milione e 800 mila euro, non proprio una cifra irrilevante”.
 
Dev’essere chiaro che non è stato il Comune di Borgo San Dalmazzo a proporre per primo la realizzazione di questo impianto. - ha commentato l’assessore Giuseppe Bernardi - Abbiamo incontrato più volte Acsr e abbiamo visitato due impianti analoghi a quello che si realizzerebbe qui, e tutti i consiglieri erano invitati. Solo quando ci sarà il progetto definitivo il Comune di Borgo San Dalmazzo potrà portare il dibattito in Consiglio comunale: di certo vigileremo e non ci faremo passare sopra la testa qualsiasi proposta”.
 
Il dibattito ha poi assunto toni più accesi con l’intervento del consigliere di minoranza Piermario Giordano: “Un primo risultato lo abbiamo raggiunto: stasera la sala consiliare è piena e i cittadini presenti possono farsi un’idea su questo progetto. Poi saranno la Provincia e gli organi competenti a valutare, a giudicare sull’impatto ambientale e decidere la bontà o meno di questo progetto. Questa è la maniera giusta di fare democrazia: comitati e raccolte firme sono la sconfitta della democrazia. La minoranza non deve per forza arrivare allo scontro, può fare anche un’opposizione costruttiva, ed è questo che vogliamo fare”.
 
Giordano ha poi attaccato direttamente Fantino, reo a suo dire di non aver preso informazioni a tempo debito e non aver richiesto, quando faceva parte della maggioranza, i verbali delle assemblee di Acsr in cui si è parlato del biodigestore (la prima volta nel marzo del 2017). “Io ero a conoscenza dell’ammodernamento, - la replica di Fantino - mentre solo a luglio 2019 si è capito che in realtà si trattava di un impianto nuovo, da quel momento mi sono mosso di conseguenza chiedendo un incontro al Sindaco e ad Acsr”.
 
Il sindaco Beretta, che in questi giorni ha inviato ai cittadini una lettera aperta sul tema, ha poi elencato i vantaggi che deriverebbero dalla realizzazione dell’impianto: “Otterremmo l’azzeramento dei costi di conferimento dei rifiuti in discarica con conseguente riduzione delle tasse, mentre opponendoci andremmo incontro ad alternative molto più costose, anche portando i rifiuti fuori provincia. In ogni caso continueremo a vigilare, lo abbiamo fatto e lo faremo per il bene di Borgo e dei suoi cittadini. Richiederemo anche delle analisi dal punto di vista epidemiologico, anche se non siamo obbligati per legge”. Poi l’annuncio: “Nei prossimi giorni presenterò querela contro coloro che hanno scritto che sto andando a caccia di un posto in Acsr. Ho sbagliato, avrei dovuto fare maggiore informazione, ma ho sempre agito per il benessere della comunità”. La mozione è poi passata ai voti: tutti favorevoli, tranne Mauro Fantino.
 
Sul biodigestore, durante il Consiglio comunale borgarino, anche un’interrogazione dello stesso Fantino, che lamentava, oltre alla scarsa comunicazione da parte del Comune. la mancanza della documentazione cartacea sull’impianto tra gli atti del Comune di Borgo. “Il progetto è pubblicato sul sito internet della Provincia, chiunque può consultarlo, è disponibile per tutti”, ha replicato Beretta.

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