CUNEO - Boselli ancora contro "La Boa": "Per la zona di corso Giolitti e della stazione servono interventi diversi"

Il candidato sindaco della lista "Indipendenti" torna a criticare il progetto lanciato dal Comune a maggio del 2020

Giancarlo Boselli

Redazione 17/01/2022 15:23

L’aveva già fatto a dicembre, ora Giancarlo Boselli, candidato sindaco della lista “Indipendenti” a Cuneo, torna all’attacco di “La Boa”, progetto lanciato dal Comune a maggio del 2020. L’ex vicesindaco durante l’amministrazione Valmaggia è nuovamente intervenuto sul tema con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook: “Riguarda tre zone non omogenee. Due senza problematiche critiche e una, Cuneo Centro, che si suddivide ancora in due zone, di cui una ha invece problematiche critiche e gravi, la zona corso Giolitti, stazione e vie limitrofe”. Secondo Boselli “per quest’area sono necessari interventi di altro genere. In primis controllare e gestire il fenomeno dell’immigrazione e della marginalità che coinvolgono persone straniere ma anche italiane residenti e non che stazionano in tale area, che la settimana scorsa hanno addirittura messo in difficoltà la Polizia Urbana davanti alla sua stazione”.
 
Occorreva e occorre quindi intervenire con efficacia e professionalità, - spiega ancora il candidato sindaco con la lista “Indipendenti” - con personale adeguatamente formato per vigilare la zona, conoscere le persone e accompagnarle. Servono operatori di strada che devono poter fare il loro lavoro nelle ore in cui si manifestano fortemente i fenomeni più gravi, quindi anche di notte e nei giorni festivi con il supporto delle forze dell’ordine quando necessario. Servono al quartiere o all’isolato, come stiamo chiamandolo in riferimento al docufilm in lavorazione, per arginare le situazioni più gravi e non per insegnare il gioco degli scacchi o delle carte dando l’impressione di presenza in situazioni tranquille e facili. Immaginare di fare comunità in una situazione che continua ad essere grave e con la presenza di criminalità organizzata che sta crescendo, con una stazione di polizia urbana quasi sempre chiusa e assente invece nelle ore utili, non ha senso. C’è ormai una zona franca dove si può sbevazzare indisturbati e fare quant’altro, un’area di degrado urbano che chiama degrado, di sporco che chiama sporco, disordine che chiama disordine e marginalità”.
 
In chiusura le intenzioni in caso di elezione: "Per questo noi lavoreremo fin dal nostro primo mese di mandato per un progetto efficace con operatori qualificati e una nuova polizia urbana e di quartiere capace di collaborare con le altre forze dell’ordine e presente nell’azione sul territorio e sui marciapiedi a fianco degli operatori. Per un progetto che dia lavoro utile alle persone di buona volontà che vogliono integrarsi rispettando le regole della nostra comunità democratica e di diritto. Daremo sicurezza e assistenza. Recupereremo velocemente ciò che non è stato mai fatto”.

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