CUNEO - Calderoni sul sistema idrico: ''Lo stallo del passaggio al gestore unico rischia di creare disparità''

L'intervento del presidente dell'ATO4. I gestori uscenti si sono resi indisponibili alla realizzazione di opere a medio-lungo termine

Redazione 17/09/2020 11:19

Venerdì 11 settembre 2020 si è tenuta la Conferenza dell’Ente Ambito Cuneese nella quale è stata assunta un'importante delibera in merito alla richiesta di fondi nazionali per il miglioramento ed il potenziamento del sistema acquedottistico della Provincia di Cuneo. Sono stati anche illustrati interventi, per cui si sono altresì chiesti finanziamenti, per il rifacimento delle reti di acquedotto per la riduzione delle perdite idriche.
 
"Si tratta di atti importanti che prevedono una positiva ricaduta sul territorio provinciale, potenzialmente di decine di milioni di euro, che però, stante la situazione di stallo nel passaggio al gestore unico, rischiano di creare una disparità tra le diverse aree della provincia", spiega il presidente dell'ATO 4 Mauro Calderoni.
 
Essendovi, infatti, l’esigenza di un impegno del Gestore circa l’attuazione ed il cofinanziamento degli interventi, a supporto della quota statale, si è riscontrata l’indisponibilità dei Gestori uscenti, alla luce dell’iter ancora in corso per il passaggio di consegne al nuovo gestore unico COGESI, di assumere impegni in termini di cofinanziamento e realizzazione delle opere a medio-lungo termine.
 
L’Ente d’Ambito ha segnalato all’Autorità Nazionale (ARERA) ed al Ministero dell’Ambiente interventi che riguardano l’intero territorio della Provincia. Però quelli in cui il Gestore si impegna nell’attuazione e nel cofinanziamento dell’intervento hanno senza dubbio maggiori probabilità di concretizzarsi. “Questo comporterà che i lavori saranno concentrati in quelle aree territoriali che hanno già aderito a COGESI (ovvero le consorziate Acda, Alac, Calso, Infernotto e Sisi) - continua  Calderoni - mentre non potranno interessare, almeno nell’immediato, le aree territoriali non ancora facenti parte della stessa”.
 
C’è il rischio concreto che si perda una grande occasione per veder migliorato il servizio idrico nella Granda e la preoccupazione è da estendere a tutte quelle altre ricognizioni che sono in essere (anche legate ai fondi del Recovery Found, ecc.) anche sul comparto fognario e di depurazione delle acque reflue. Si riproporrà, infatti, la stessa situazione con  un potenziale grave danno per una parte del territorio provinciale.
 
"Oggi più che mai - conclude il sindaco di Saluzzo - diventa quindi imprescindibile completare l’iter di gestione unica dell’Ambito, senza trascinare una situazione che può vanificare il miglioramento e la gestione di un servizio così importante come quello della fornitura dell’acqua potabile e di depurazione delle acque reflue”

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