CUNEO - Caro bollette, a tavola un conto da 650 euro a famiglia

In difficoltà tutta la filiera agroalimentare, denuncia Coldiretti Cuneo: in cima ai rincari gli oli di semi (+60,5%), poi burro e margarina

05/10/2022 12:15

I rincari della spesa costeranno alle famiglie 650 euro in più per imbandire la tavola durante l’anno a causa dell’esplosivo aumento dei costi energetici, trainato dalle bollette del gas. È quanto stima Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’inflazione a settembre, che evidenziano un aumento dell’11,5% per i beni alimentari.
 
In cima alla classifica dei rincari, secondo l’analisi Coldiretti, con un +60,5% ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente della guerra in Ucraina che è uno dei principali produttori, mentre al secondo posto c’è il burro in crescita del 38,1% e al terzo la margarina (+26,5%). Seguono il riso con un +26,4%, spinto anche dal crollo della produzione nazionale a causa della siccità, e il latte UHT (+24,5%), davanti a farina (+24,2%) e pasta (+21,6%) proprio nel momento in cui nelle campagne si registrano speculazioni sul prezzo del grano con forti e ingiustificati cali dei compensi riconosciuti agli agricoltori. La verdura fresca fa segnare un aumento pari a +16,7% con un impatto pesante sui consumi di ortofrutta.
 
Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne - denuncia Coldiretti Cuneo - dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma oltre 1/3 del totale si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea.
 
In agricoltura si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. A spingere i rincari è, però, anche l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero: nel 2022 le importazioni di prodotti agroalimentari, dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali, sono cresciute in valore di quasi un terzo (+29%), aprendo la strada anche al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno.
 
“Ribadiamo l’urgenza di intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro” afferma Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo, nel sottolineare che “occorre anche lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi”.
 
“Fare sinergia sul territorio con l’agroindustria virtuosa - precisa Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo - consentirebbe una maggior valorizzazione delle produzioni agricole locali e garantirebbe ai produttori prezzi equi, mai più bassi dei costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

c.s.

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