CUNEO - Caro carburante, Confartigianato Cuneo: “Costi insostenibili, chiediamo intervento immediato del Governo”

Claudio Berardo, rappresentante provinciale degli autotrasportatori: "Speriamo che si passi presto dalle parole ai fatti"

25/02/2022 08:09

Venti di guerra all’orizzonte e costi del carburante alle stelle. Uno scenario preoccupante che sta mettendo in ginocchio il comparto dell’autotrasporto, costretto a fare i conti con una serie di aumenti ormai insostenibili. "Per fare un pieno – spiega Claudio Berardo, rappresentante degli autotrasportatori di Confartigianato Imprese Cuneo - oggi dobbiamo bilanciare circa 250 euro in più, un salasso pesantissimo che va a sommarsi ad un oneroso susseguirsi di rincari, dall’aumento dell’ad-blue, al costo degli pneumatici fino alle pesanti ricadute dovute al caro energia e ai costi dei pedaggi autostradali".
 
A livello nazionale, Confartigianato, insieme alle altre associazioni di categoria dell’autotrasporto, ha da alcuni giorni avviato un confronto con la vice ministra delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Teresa Bellanova. "Speriamo che si passi presto dalle parole ai fatti, – aggiunge Berardo – anche perché noi
rappresentiamo un tassello strategico della filiera produttiva. Una grave crisi dell’autotrasporto finirebbe per ricadere inevitabilmente e dolorosamente non soltanto sulle nostre imprese, ma anche sul consumatore".
 
Sul tavolo del Ministero ci sono le richieste di un sostegno economico adeguato ad affrontare l’eccezionale aumento dei costi e di un intervento concreto ed efficiente sulle norme per garantire una maggiore regolarità del mercato dell’autotrasporto.
 
"Siamo in attesa di una risposta concreta da parte del Governo – dichiara Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e al momento riteniamo che sia il dialogo il presupposto migliore per il superamento della grave problematica. Pur ribadendo che non ci riconosciamo minimamente nelle azioni di violenza verificatesi in questi giorni, non escludiamo comunque, se non si ottenessero risposte chiare, il ricorso al fermo nazionale dei servizi, ma sempre nel rispetto delle regole e dei codici di autoregolamentazione".

c.s.

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