CUNEO - Caro energia, sistema economico a rischio collasso

L’esplosione delle bollette triplica i costi fissi per molte imprese: “A luglio siamo passati da 10 mila a 30 mila euro” spiega il gestore del Crystal Hotel

Samuele Mattio 01/10/2022 17:15

In questi mesi le notizie dei continui rincari di luce e gas hanno occupato a lungo le prime pagine dei giornali, ma i nuovi aumenti degli ultimi giorni hanno reso la situazione ancor più drammatica.
 
E non è finita qui: le stime effettuate dagli esperti per l’autunno e l’inverno dipingono uno scenario a tinte fosche, che pone interrogativi sulla tenuta dell’intero sistema economico. Il conflitto tra Russia e Ucraina e la conseguente riduzione dei flussi di gas dallo stato più grande del mondo sta producendo effetti devastanti sul mercato dell’energia, con conseguenze tangibili sull’economia di molti Paesi, tra cui l’Italia, le cui fonti di approvvigionamento alternative scarseggiano. I dati elaborati dall’ufficio studi di Confesercenti Piemonte fotografano impietosamente il quadro della situazione: se nel 2020 e 2021 un bar spendeva in media 6 mila 700 euro per le bollette di luce e gas, nei prossimi dodici mesi, ipotizzando che gli aumenti attuali restino costanti, lo stesso bar ne spenderà 14 mila 740. Gli alberghi di medie dimensioni vedranno lievitare la spesa per la bolletta energetica da 45 mila a 108 mila euro, mentre un negozio da 1.900 a 3 mila 420 euro.
 
Un ristorante da 13 mila 500 a 29 mila 700 euro. Il mondo delle imprese, tramite il presidente di Confindustria Cuneo Mauro Gola, ha fatto sentire a più riprese la propria voce, chiedendo interventi da parte del Governo e ricordando quanto l’Italia si trovi indietro rispetto agli altri Stati europei. Resta in particolare apprensione il comparto delle costruzioni, gravato soprattutto dalle preoccupazioni per le incertezze sul Superbonus e le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Nei mesi scorsi Confartigianato è scesa addirittura in piazza, manifestando davanti alla Prefettura di Cuneo il proprio dissenso contro l’inerzia del Governo nazionale.
 
La situazione incide pesantemente anche sul settore dell’hotellerie e della ristorazione. Giorgio Chiesa, guida provinciale di Federalberghi, chiede l’intervento della mano pubblica: “Allocare 600 milioni nel PNNR per la sostenibilità energetica nel settore turistico, come è stato fatto, non basta - argomenta -. Si corre il rischio che alcune strutture, colpite da veri punch-up, vadano al tappeto: significa perdita di posti di lavoro, aumento degli indici di recessione e, sostanzialmente, l’ingresso in una spirale involutiva che rischia di dare al Paese il colpo mortale”. Chiesa è il titolare del Lovera Palace di via Roma: “Negli ultimi anni i costi fissi sono aumentati vertiginosamente, erodendo i ricavi - spiega -. Nel 1998 vendevamo le camere a 300 mila lire, oggi a 120 euro, ma allora c’erano meno gabelle e i costi dell’energia non erano paragonabili a quelli di oggi”. “Non è più un discorso di sacrificio, ma di sostenibilità delle aziende”, chiosa. “Urge un intervento serio e mirato da parte del governo, altrimenti molte attività commerciali medio piccole rischiano di chiudere - gli fa eco Nadia Dal Bono, direttore generale di Confesercenti Cuneo -. È impensabile attivare un mutuo per pagare le bollette”. Francesco Modafferi è il titolare del Crystal Hotel di Madonna dell’Olmo, la cui situazione è paradigmatica: “Nel luglio di quest’anno abbiamo avuto una bolletta dell’energia triplicata rispetto al 2019. Con gli stessi consumi siamo passati dal pagare 10 mila euro a 30 mila”. “Oltre ai costi diretti subiamo anche quelli indiretti - prosegue l’albergatore -. I fornitori scaricano su di noi le spese aggiuntive che sono costretti a sostenere”. “La situazione è molto difficile - conclude -. Di certo non possiamo rigirare tutti gli aumenti sui clienti”.
 
Non esente dalla scure degli aumenti anche il settore primario: “L’esplosione del costo del gas - sottolinea Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo - ha un impatto sulle tasche dei cittadini, ma anche sulla filiera alimentare, dal campo alla tavola”. Le soluzioni auspicate dall’associazione di categoria dei coltivatori guardano alle fonti di energia rinnovabili: “È necessario programmare il futuro con lo sviluppo delle alternative offerte dal settore agricolo - afferma il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu -: dal fotovoltaico sui tetti di stalle e cascine senza consumo di suolo al biometano”. I rincari non colpiscono solo il settore privato. Anche gli enti locali sono in difficoltà nel trovare le risorse per coprire l’aumento dei costi. Il Comune di Cuneo, ad esempio, avrà 1 milione e 800 mila euro di spese in più rispetto all’anno precedente. Nello scorso luglio il Consiglio comunale ha approvato una variazione di bilancio per coprirle, sostenibile grazie alla buona salute delle casse di palazzo Civico: “Non ci sono debiti fuori bilancio e la giacenza di cassa è di 23 milioni, la situazione finanziaria è sana”, aveva detto la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero nel corso dell’ultima assemblea cittadina prima delle vacanze.
 
Intanto c’è chi, a prescindere dalle iniziative del Governo, sta passando alle contromisure per far capire alla clientela ciò che sta avvenendo. Confcommercio, tramite la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), ha ideato un’originale modalità di protesta. Una grande operazione di trasparenza a livello nazionale, ripresa anche in provincia di Cuneo, per mostrare ai clienti di bar e ristoranti la drammaticità della situazione. Si tratta di “Bollette in Vetrina”: gli associati hanno ricevuto nei giorni scorsi una cornice da appendere nei propri locali per mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica.
 
 
Pubblicato in origine sul numero del 1 settembre 2022 del settimanale Cuneodice - ogni giovedì in edicola

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