CUNEO - Cava dismessa tra Madonna delle Grazie e Bombonina: "Perché il sito non è stato bonificato?"

Lo chiede in un'interpellanza Claudio Bongiovanni (Cuneo MIA): "Il recupero è obbligatorio, a carico del soggetto che presenta la richiesta di estrazione"

a.d. 20/05/2025 09:09

Cosa intende fare il Comune di Cuneo per recuperare il sito della ex cava presente lungo la strada provinciale 21, nel tratto tra Madonna delle Grazie e Bombonina? Lo chiede Claudio Bongiovanni (Cuneo MIA), in un’interpellanza presentata per il prossimo Consiglio comunale del capoluogo, in programma all’inizio della prossima settimana.
 
La cava, realizzata per l’estrazione di inerti, era nata per il completamento della prosecuzione della “Bovesana" come variante agli abitati di Madonna delle Grazie e Bombonina: “Ben visibile dalla strada, è da anni inattiva, probabilmente mai completamente sfruttata e sicuramente giunta a scadenza dei termini concessione”, scrive Bongiovanni.
 
Il consigliere di Cuneo MIA ricorda che “vige l’obbligo del recupero delle cave dismesse a carico del soggetto che presenta la richiesta di estrazione”: “Rimane incomprensibile per quale ragione il sito non sia stato bonificato e ripristinato alle precedenti condizioni (terreno agricolo), al limite ad altra destinazione a valenza ambientale (zona boscata: l’area è già parzialmente ricolonizzata, nella parte non sfruttata, da alberi e arbusti per via naturale)”.
 
L’obbligo di ripristino ambientale contenuto nell'autorizzazione all'escavazione di una cava - prosegue ancora Bongiovanni - non si prescrive, secondo quanto stabilito dal Tribunale amministrativo regionale del Veneto con sentenza n. 523 del 18 marzo 2024 l'inosservanza di detto obbligo determina un'alterazione del territorio che permane fino a quando non viene rimossa e costituisce di fatto un illecito amministrativo. La zona nelle attuali condizioni rappresenta un potenziale sito di discarica abusiva e degrado paesaggistico”.
 
L’esponente di Cuneo MIA interpella quindi Sindaca e assessore competente “per l’attivazione presso gli enti preposti (Provincia e Regione) delle procedure previste per legge al fine di pervenire al recupero del sito”.

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