CUNEO - ‘Che fine hanno fatto i rimborsi previsti per i pendolari delle Ferrovie?’

I comitati piemontesi chiedono delucidazioni sugli abbonamenti non utilizzati nei mesi dell’emergenza: ‘È inaccettabile. Le biglietterie non sanno cosa rispondere’

Redazione 11/08/2020 11:04

 
Si sono rivolti agli organi ed enti competenti i rappresentanti dei pendolari piemontesi per chiedere delucidazioni in merito ai rimborsi sugli abbonamenti ferroviari nei mesi dell’emergenza Covid-19.
 
Nella lettera del Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile, del quale fa parte anche il Comitato Gruppo Pendolari Cuneo-Torino organizzato da Claudio Menegon, si fa presente che ad oggi non sono state ancora emanate le disposizioni per rendere attivi i rimborsi, nonostante quanto previsto dall’articolo 215 del Dpc: “La situazione, a parer nostro, è abbastanza stucchevole, e in questi mesi ha creato disagi ai pendolari, a causa anche di informazioni errate date dalle biglietterie, quelle poche aperte, con conseguenti perdite di denaro causa mancato inutilizzo degli abbonamenti”.
 
Inizialmente i mesi previsti per il rimborso erano marzo, aprile e maggio, e le prime indicazioni prevedevano che tali rimborsi potevano essere erogati tramite voucher o prolungamento della validità degli abbonamenti stessi. Sul sito di Trenitalia, spiegano i rappresentanti dei comitati, era presente un modulo che sembrava indicato solo per i biglietti singoli e non per gli abbonamenti, in biglietteria invece non verrebbero tuttora fornite indicazioni poiché mancano le disposizioni: in alcuni casi, a chi voleva restituire l’abbonamento per recuperare i mesi non ancora utilizzati, sarebbe stato detto che “in caso di restituzione non si avrebbe più avuto diritto a richiedere il rimborso dei mesi Covid-19, questo in contraddizione con quanto riportato dall’articolo 215”. Tale problematica, si fa rilevare, era già stata oggetto di una precedente segnalazione all’assessorato Trasporti della Regione Piemonte e alla direzione regionale di Trenitalia, dove si protestava per il disagio e la confusione creati dallo stallo e per l’“inaccettabilità dell’eventuale diniego di rimborso dopo restituzione dell’abbonamento”. In risposta, l’ufficio comunicazioni dell’assessorato aveva fatto sapere di confidare in una rapida soluzione.
 
“È assolutamente necessario - insistono i pendolari - che venga fatta chiarezza e vengano date precise disposizioni per i rimborsi dovuti e previsti dal decreto. Tali disposizioni devono essere chiare sia per chi si recherà in biglietteria sia per chi vorrà utilizzare la modalità online, e questo deve essere valido per tutti i vettori del trasporto pubblico interessati”.
 
Il ritardo è già notevole, aggiungono, poiché sono passati quasi tre mesi da quando è stato emanato il decreto e non è stata ancora trovata una soluzione adeguata: “Sappiamo che alcuni vettori si stanno organizzando per il rimborso tramite voucher a partire da settembre, ma per alcune tipologie di abbonamenti, vedi Formula, la modalità di applicazione è ancora in fase di concertazione”.
 
“Non sappiamo a chi sia da attribuire la responsabilità di tale ritardo, sicuramente vi sono state, e probabilmente vi sono ancora, varie problematiche da risolvere, ma ne sollecitiamo una pronta soluzione a beneficio di tutta l’utenza” conclude il Co.M.I.S.

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