CUNEO - ''Chiudere gli impianti sciistici sarebbe un danno enorme per il territorio''

La presa di posizione da parte degli esponenti cuneesi di Fratelli d'Italia e del coordinamento giovanile del partito, Gioventù Nazionale

Redazione 24/11/2020 15:46

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Fratelli d’Italia e il coordinamento giovanile del partito, Gioventù Nazionale, si schierano con convinzione contro l’attuale decisione di impedire l’apertura degli impianti sciistici in vista dell’imminente stagione invernale.
 
“La chiusura degli impianti sciistici è un provvedimento inutile, che crea un danno enorme al nostro territorio: non solo ai gestori delle piste, che sostengono spese enormi ogni anno, e ai maestri di sci, ma anche all’intero indotto. Non dimentichiamo che per ogni euro speso ad acquistare un biglietto per gli impianti di risalita, ne ricadono circa 10 sul territorio, come indotto: sull’intero Piemonte, si tratta di oltre 800 milioni, una boccata di ossigeno alla quale l’economia delle nostre valli e della nostra provincia non può permettersi di rinunciare. Albergatori, ristoratori, commercianti, artigiani: saranno tutti penalizzati da questa scelta
insensata, che dimostra un’altra volta la totale incapacità del governo di programmare con attenzione misure di sicurezza adeguate ai vari contesti economici e produttivi. Non conoscere il mercato e non avere la benché minima idea di come si svolgono le attività rischia di creare l’ennesimo disastro di questo esecutivo. Così, perché impedire alle baite e ai locali sulle piste di fare servizio d’asporto?” commentano di concerto il Coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia William Casoni, l’Onorevole Monica Ciaburro e il Capogruppo in Consiglio Regionale Paolo Bongioanni.
 
“Questa chiusura altro non è che un provvedimento che crea un ulteriore immenso danno alle nostre montagne e all’indotto tutto. Sarebbe stata possibile una scelta di buon senso: mantenere l’aperture degl’impianti garantendo un contingentamento e un distanziamento costante degli accessi alle seggiovie, limitandone eventualmente l’utilizzo al 50% e chiedendo agli utenti di rispettare le indicazioni sul distanziamento tra persone. Non dimentichiamo che si tratta di un’attività all’aria aperta! Se si può correre in sicurezza, perché non si può anche sciare in altrettanta tranquillità e nel rispetto delle norme vigenti? Non danneggiamo ulteriormente i territori di montagna, già fortemente provati dalla crisi economica senza precedenti che stiamo vivendo e dai terribili effetti dell’alluvione di ottobre” dichiarano Alberto Deninotti, Coordinatore Provinciale di Gioventù Nazionale, Davide Bosi, Coordinatore del circolo G.N. di Limone e Filippo Caramelli, Coordinatore del circolo G.N. di Mondovì.

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