CUNEO - Cia presenta le richieste a Governo ed Europa per gestire subito le emergenze agricole

Una delegazione con il presidente nazionale Fini è stata ricevuta a Palazzo Chigi insieme ai rappresentanti delle altre associazioni di categoria

12/02/2024 08:36

Cia-Agricoltori Italiani, in continuità con la manifestazione nazionale del 26 ottobre scorso a Roma, con oltre 2.000 produttori e allevatori scesi in piazza, e dopo la presentazione del “Piano per l’agricoltura e l’alimentazione”, chiede di nuovo alle Istituzioni, in particolare a Governo italiano e Unione Europea, di intervenire con urgenza per gestire la crisi e le emergenze in atto. 
 
Per Cia Cuneo, dice il direttore provinciale Igor Varrone: “Il biennio 2022-2023 è stato particolarmente difficile per gli agricoltori a causa delle ripetute avversità meteorologiche, delle fitopatie e degli alti costi di produzione dovuti a una congiuntura di mercato piuttosto complessa. Di conseguenza, abbiamo bisogno di rispetto per gli agricoltori e servono risposte concrete da parte delle Istituzioni per garantire il reddito alle aziende e permettere al settore di occupare un ruolo centrale nell’economia del Paese”.
 
In Italia
Cosa chiede Cia per gestire le emergenze nell’immediato? Questi i punti portati all’attenzione del Governo italiano. Sgravi fiscali e contributivi per il comparto, con l’innalzamento delle percentuali di compensazione dell’Iva zootecnica (bovini e suini) e l’esenzione dal pagamento dell’Irpef sui redditi dominicali e agrari dei terreni. Costi di produzione agricola, con la reintroduzione del credito d’imposta per l’acquisto del gasolio già ottenuto nel 2023 dopo una lunga battaglia portata avanti da Cia. Inoltre, crediti d’imposta anche per gli altri fattori (spese energetiche) che incidono nelle lavorazioni. Ricambio generazionale, con l’esonero contributivo per gli agricoltori under 40 anni e il rifinanziamento del “Fondo più impresa”. Settori agricoli più deboli e in sofferenza, con l’utilizzo rapido delle risorse del Fondo per le emergenze in agricoltura e il suo rifinanziamento. Accesso al credito-liquidità, con l’adozione di strumenti e facilitazioni in grado di ridurre l’esposizione di tutte le imprese agricole agli elevati tassi di interesse. Gestione del rischio, assicurando la necessaria copertura finanziaria per la campagna in corso.
 
In Europa
Queste le richieste all’Unione Europea per gestire l’emergenza nell’immediato. Semplificare nel modo maggiore possibile le regole per facilitare i pagamenti dell’attuale Pac a partire dagli eco-schemi, così da rispettare le tempistiche previste e garantire agli agricoltori la sostenibilità economica delle loro aziende.
 
Politiche green: è essenziale la proroga alla deroga del 4% per l’incolto, con periodicità triennale e senza vincoli ambientali legati alle scelte produttive dell’azienda; bisogna introdurre deroghe, approvate in Parlamento, sui prodotti agroalimentari nel “Regolamento imballaggi”; occorre approvare definitivamente le norme sulle nuove biotecnologie (Ngt-Tea) per dare alle aziende strumenti alternativi capaci di diminuire gli impatti negativi del Green deal; infine, sulla Direttiva “Emissioni Industriali” è necessario escludere gli allevamenti bovini e confermare l’esistente per quelli suini e avicoli.
 
Le altre sollecitazioni
Cia chiede poi una serie di altri provvedimenti paralleli alla gestione delle emergenze. Sottolinea il direttore Varrone: “Serve la tutela del valore aggiunto agricolo lungo la filiera, a partire dalla revisione delle regole nazionali ed europee sulle pratiche sleali. Inoltre, sollecitiamo una Legge italiana che azzeri il consumo di suolo agricolo”.
 
Sulla fauna selvatica e sull’acqua? “Per quanto riguarda la fauna selvatica c’è la necessità urgente di un intervento straordinario mirato al controllo e al riequilibrio naturale della situazione esistente. A livello di acqua, occorre un Piano di gestione nazionale straordinario per la costruzione dei grandi invasi”.
 
E poi, ancora? “Sulle regole commerciali internazionali la richiesta è di far rispettare e controllare la reciprocità delle regole per i prodotti importati;  serve una revisione a medio termine della Pac e delle sue regole nazionali e si deve valorizzare la dimensione famigliare agricola come presidio del territorio nelle aree interne”.  
 
L’incontro a Palazzo Chigi
Una delegazione di Cia, con il presidente nazionale Fini, è stata ricevuta dalla premier, Giorgia Meloni, e da diversi ministri, insieme ai rappresentanti delle altre Associazioni di categoria. Dice Fini: “È stato un incontro con proposte molto serie e abbiamo apprezzato che la presidente Meloni abbia chiamato i ministri a Palazzo Chigi in una fase così delicata e drammatica per il settore agricolo. Il Governo ci ha dato garanzie di risposte concrete già nelle prossime settimane. Sarà, ora, nostro compito vigilare e continuare a confrontarci con l’esecutivo affinché gli impegni presi vengano effettivamente assunti e messi in pratica, passando velocemente dalle parole ai fatti”. E ancora: “Il settore ha bisogno di risollevarsi perché le aziende agricole sono in grande difficoltà. Se i trattori sono per strada a manifestare, noi di Cia facciamo la nostra parte in maniera pressante a livello Istituzionale, perché è solo così che si portano avanti risultati concreti e tangibili. Le proposte che ci sono state fatte dal Governo sono in linea con le nostre rivendicazioni, abbiamo però aggiunto anche la necessità dello stanziamento di risorse per il comparto irriguo e per le assicurazioni agevolate, procedendo a pagamenti immediati per le annualità 2022 e 2023”.

c.s.

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