CUNEO - Cirio boccia l’ipotesi di “settimana corta” sui banchi: “La guerra rimanga fuori dalla scuola”

La misura è stata ipotizzata come “extrema ratio” contro il caro energia: “Abbiamo sacrificato il diritto allo studio in pandemia, ma non esiste un diritto alla guerra”

Redazione 12/09/2022 18:35

“I ragazzi devono andare a scuola e la guerra deve rimanere fuori. Fare la settimana corta vorrebbe dire cedere al fatto che la guerra entra anche a scuola, quindi si trovino altre soluzioni”. Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, a margine dell’inaugurazione dell'anno scolastico all’istituto Leonardo Da Vinci a Torino, interpellato dall’Ansa Piemonte sull’ipotesi della settimana corta a scuola come misura contro il caro energia.
 
“Io vorrei inaugurare un anno scolastico normale per la prima volta nella mia vita da presidente di Regione. Quindi mi auguro di non dover immaginare settimane corte, cortine, cortissime - dice -. Per un bambino di terza elementare oggi è come se fosse il primo giorno di scuola, una scuola diversa. Quindi vorrei, anzi voglio da presidente di Regione, per i ragazzi del Piemonte un anno normale perché I bambini e i ragazzi non ne possono nulla. Non ne potevano niente della pandemia e abbiamo dovuto sacrificare il loro diritto allo studio perché il diritto alla vita veniva prima ed era giusto”.
 
Ma oggi, rimarca il governatore, “il diritto alla guerra non esiste, non è che uno può dire c'è il diritto di fare la guerra per cui sacrifico la scuola dei miei figli”.

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