CUNEO - Cirio chiede 'poteri straordinari' per gestire l'emergenza Coronavirus

L'intervento del presidente in Consiglio regionale: 'Se non allentiamo le regole rischiamo di trovarci impantanati nella burocrazia'

Redazione 31/03/2020 14:49

Occorrono poteri straordinari alle per la gestione dell’emergenza e per il rilancio dell’economia”. Lo ha affermato presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio nel corso della seduta odierna in videoconferenza del Consiglio regionale: "Con le regole vigenti tra due anni saremmo ancora qui. Per agire in tempi rapidi, come è assolutamente necessario, abbiamo bisogno di poteri straordinari, come è stato fatto per la ricostruzione del Ponte Morandi. Al sindaco di Genova è stato concesso di derogare a una serie di norme, il che gli permetterà presto di inaugurare il nuovo ponte”.
 
"Chiedo dunque al Consiglio regionale - ha aggiunto - di valutare l'approvazione di un documento perché io possa presentare la proposta al Governo. Senza di essi rischiamo che tutto il lavoro venga ritardato, ma i tempi sono di grande urgenza. Se non allentiamo le regole, soprattutto in vista della ricostruzione post emergenza, rischiamo di trovarci pericolosamente impantanati nella burocrazia”.
 
Abbiamo l’obbligo di aiutare le famiglie bisognose. - ha spiegato Cirio - Deve essere il primo dei nostri impegni. Chiediamo a tutti di stare a casa, così assisteremo a un graduale rallentamento del contagio del quale abbiamo già i primi segnali. Ma questo vuole dire che molte persone si troveranno senza soldi, e si arriverebbe presto a un rischio davvero difficile da gestire. C'è uno sforzo che dobbiamo fare con urgenza, studiare misure sociali straordinarie: o diamo i soldi direttamente alle famiglie o presto tante non avranno più i soldi per fare la spesa”.
 
Il presidente ha inoltre anticipato, come ampiamente previsto e prevedibile, che la sua ordinanza sulle misure di contenimento del Coronavirus sarà senz’altro prorogata oltre il 3 aprile. La nuova scadenza potrebbe essere fissata al 14 o al 20 aprile e sarà decisa probabilmente giovedì dopo un incontro con i capigruppo: "Tornare alla normalità il 3 aprile sarebbe una follia. Si tratta ora di vedere per quanto tempo prorogare”.
 
A conclusione dell’intervento, il presidente ha affermato che “da questa emergenza abbiamo imparato quanto sia importante la medicina di territorio e abbiamo appreso lezioni sui tagli: sono risorse che vengono a mancare, e te ne rendi conto solo nell'emergenza. Eravamo la penultima Regione italiana per posti in terapia intensiva in rapporto al numero di abitanti, oggi siamo la seconda. Il sistema sanitario piemontese si sta ingegnando, ogni sala operatoria che si chiude con grande sacrificio si traduce in due, tre o quattro posti letto in terapia intensiva. Nella gravità il sistema ha risposto, perché con persone di valore abbiamo una sanità di valore”.
 
 
 

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