Piemonte prima regione d’Italia ad assicurare i trasporti gratis agli studenti universitari? Macchè. “In Campania è in atto da otto anni” replica il governatore campano Vincenzo De Luca, in una delle sue ormai celebri dirette Facebook. Tanto basta all’ex “sceriffo” di Salerno, com’era noto negli anni ruggenti da sindaco, per affibbiare al “collega e fratello” Alberto Cirio l’epiteto di “malvivente sabaudo”. Chissà se a De Luca è nota la passione del Cirio oratore per l’aggettivo “sabaudo”, sovente infilato nei suoi discorsi, specie quando si tratta di rivendicare lo “stile sabaudo”. Sta di fatto che all’eco antirisorgimentale dell’appellativo segue un’ironia sferzante sulle modalità con cui verrà applicata Piemove, ovvero la (seconda, adesso lo sappiamo) iniziativa per la mobilità gratuita degli universitari. La misura riguarda circa 107 mila ragazzi, vale a dire gli studenti universitari under 26 iscritti a uno degli atenei piemontesi - senza distinzione tra residenti e fuori sede - che potranno spostarsi a bordo dei mezzi pubblici - treno, bus, tram e metropolitana - all’interno delle città capoluogo che aderiscono all’iniziativa: “Nel loro progetto - osserva De Luca - il trasporto gratuito è garantito esclusivamente agli studenti che non sono in arretrato con il piano di studi. Che fate, mandate i bigliettai a controllare?”. Perplessità a parte, chissà che De Luca non sia indispettito anche dalla crescente insofferenza del collega sabaudo - pardon, piemontese - per i ristretti orizzonti regionali. Il campano avrebbe fatto di tutto per l’agognato terzo mandato, tant’è che dopo lo stop subito dalla Corte Costituzionale ancora ieri è tornato ad attaccare la norma “servita a colpire qualche esponente che si presentava come uomo libero” (lui stesso, per chi avesse dubbi). Cirio, dal canto suo, la legislatura bis potrebbe addirittura concluderla prima del tempo, nel 2027, chiamato a più alti destini romani nell’eventualità che Giorgia Meloni rivinca le politiche. Chi ha il pane non ha i denti.