CUNEO - Coldiretti: 'Aumenti Iva graverebbero su economia alimentare Made in Piemonte'

Il presidente regionale Roberto Moncalvo: 'Alla luce dei consumi stagnanti, occorre scongiurare questa ipotesi'

30/09/2019 16:13

Un prodotto alimentare su quattro viene acquistato dagli italiani in promozione con l’obiettivo di cercare il risparmio e ridurre i costi del carrello della spesa, con effetti evidenti sul contenimento dell’inflazione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel commentare i dati Istat sull’inflazione che a settembre rimane contenuta. “Alla luce dei consumi stagnanti, occorre scongiurare ogni ipotesi di aumenti sull’Iva che rischiano di generare una pericolosa spirale recessiva, ridurre ulteriormente i consumi e pesare sui cittadini più deboli – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Gli italiani sempre più spesso vanno a caccia dei prezzi più bassi, scegliendo anche i discount e sperimentando canali alternativi come gli acquisti di gruppo, quelli on line. Il problema è che dietro la spesa low cost si nascondono spesso ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi. Molte volte nei discount i prodotti provengono dall’estero dove le regole ed i controlli sulla qualità sono ben diversi rispetto all’Italia, a discapito della salute dei consumatori. Tra i prodotti alimentari venduti in offerta ci sono anche quelli simbolo del Made in Piemonte, dal vino alla frutta. Proprio quest’ultima, come già
denunciato, viene pagata pochi centesimi ai nostri produttori che, per potersi permettere un caffè, devono venderne tre chili. Una situazione non più sopportabile per cui serve intensificare l’attività di controllo e vigilanza anche per evitare che vengano spacciati come nazionali prodotti importati ma è anche necessario al più presto il recepimento della direttiva (UE) 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali del 17 aprile 2019 per ristabilire condizioni contrattuali più eque lungo la catena di distribuzione degli alimenti, con l’introduzione di elementi contrattuali e sanzionatori certi rispetto a prassi che finora hanno pesantemente penalizzato i produttori. In generale, ai consumatori consigliamo di verificare con attenzione le etichette prima di acquistare e di preferire il canale della vendita diretta che, come registrano i dati, sta riscontrando un boom ultimamente con sempre più presenze nei mercati proprio perché si possono trovare prodotti freschi, genuini, oltre che di sicura e certa provenienza. Scegliere prodotti a chilometri zero è un segnale di interesse verso il proprio territorio, la tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale”.


c.s.

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