CUNEO - Coldiretti Cuneo: "Bene lo stop di Von der Leyen alla norma sui fitofarmaci"

I vertici provinciali dell'organizzazione agricola: "La battaglia continua dal Mercosur ai bassi prezzi"

06/02/2024 14:57

Il ritiro della proposta legislativa sull’uso sostenibile dei fitofarmaci salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dall’irrealistico obiettivo di dimezzare l’uso di agrofarmaci. È quanto afferma Coldiretti Cuneo nel commentare l’annuncio della Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen del rigetto della proposta nel suo intervento al Parlamento europeo: una risposta alla grande manifestazione degli agricoltori da tutta Europa, con la partecipazione per l’Italia della Coldiretti, a Bruxelles in occasione del Vertice straordinario UE.
 
Il provvedimento - sottolinea Coldiretti Cuneo - avrebbe avuto un impatto devastante sulla produzione agricola dell’Unione Europea e nazionale aprendo di fatto le porte all’importazione da Paesi extra-UE che non rispettano le stesse norme sul piano ambientale, sanitario e del rispetto dei diritti dei lavoratori.
 
Serve un approccio realistico per sostenere l’impegno dell’agricoltura verso la sostenibilità che ha già portato l’Italia a classificarsi come la più green d’Europa con il maggior numero di imprese agricole che coltivano con metodo biologico su circa 1/5 della superficie agricola totale e il taglio record in un decennio del 20% sull’uso dei fitofarmaci che restano essenziali per garantire la salute delle coltivazioni.
 
Non a caso in Italia - continua la Coldiretti - oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (86%) sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (RASSF): sul totale dei 317 allarmi rilevati nel 2022, 167 scaturivano da importazioni da Paesi extracomunitari (53%), 106 da altri Stati dell’Unione Europea (33%) e solo 44 (14%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale.
 
Secondo lo studio della Commissione Europea peraltro - aggiunge Coldiretti Cuneo - “i maggiori impatti sulla resa si sarebbero verificati in colture che hanno una rilevanza limitata come l’uva, il luppolo e i pomodori”. Una vera assurdità se si pensa che il pomodoro è l’ortaggio più consumato in Europa e l’uva, sia da tavola che trasformata (in vino, succhi, distillati…) è una produzione di cui l’Europa detiene il primato mondiale. Senza dimenticare che il nostro Paese sarebbe il più danneggiato da una politica europea folle e lontana dalle realtà delle imprese e dei consumatori.
 
“La battaglia per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori non si ferma” sostiene il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, che aggiunge: “Non accetteremo nessun taglio alle risorse economiche della PAC agli agricoltori poiché oggi occorre assicurare l’autonomia alimentare dei cittadini e favorire il ricambio generazionale. In tale ottica non è possibile neppure che l’allargamento dell’Unione all’Ucraina venga pagato dalle aziende agricole”.
 
“Serve poi cancellare definitivamente - evidenzia il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu - l’assurdo obbligo di lasciare i terreni incolti che mina la capacità produttiva della nostra agricoltura e favorisce paradossalmente le importazioni dall’estero di prodotti alimentari che non rispettano le stesse regole di quelli europei in materia di sicurezza alimentare, ambientali e di rispetto dei diritti dei lavoratori”.
 
Un caso eclatante è il Mercosur, l’accordo commerciale con i Paesi sudamericani che secondo Coldiretti va respinto. Da qui la richiesta di introdurre il criterio di reciprocità delle regole produttive.

c.s.

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