CUNEO - Concluse le consultazioni in vista dell'accorpamento delle diocesi di Cuneo e Fossano

Da vent'anni hanno lo stesso Vescovo. Mons. Delbosco: 'Sarà un’opportunità per ripensare l’immagine di Chiesa locale'

21/02/2019 11:22

Il Vescovo di Cuneo e di Fossano, Piero Delbosco, ha concluso le consultazioni in vista dell’accorpamento delle due diocesi, le quali state effettuate martedì 12 febbraio a Centallo con l’assemblea dei sacerdoti e dei diaconi permanenti di entrambe le diocesi e venerdì 15 febbraio durante il Consiglio pastorale interdiocesano, che rappresenta il mondo laicale, le associazioni, le parrocchie e gli uffici delle Curie. 
 
Le assemblee si sono svolte in un clima sereno ed entrambe hanno espresso parere positivo. È da vent’anni che si parla di accorpare le diocesi di Cuneo e di Fossano. Dal 1999 condividono lo stesso vescovo, il primo è stato mons. Natalino Pescarolo e poi mons. Giuseppe Cavallotto, mantenendo la loro autonomia. Il 21 maggio 2018 Papa Francesco durante l’assembra generale della Conferenza Episcopale Italiana ha caldamente incoraggiato i vescovi e le diocesi a intraprendere un percorso di confronto e di accorpamento. Sulla scia di questa richiesta il vescovo Delbosco ha avviato le consultazioni. “Può essere un segno profetico – dice mons. Piero Delbosco – unire le forze per un’unica visione di Chiesa locale, un reciproco arricchimento, un sentire di coinvolgere le due realtà per servire meglio le persone a noi affidate, superare le visioni chiuse nelle proprie cerchie dell’attuale appartenenza, una testimonianza che si dà nel guardare nella medesima direzione. Sarà un’opportunità per ripensare l’immagine di Chiesa locale, comprese le forze e gli strumenti più adeguati da impiegare per l’annuncio del Vangelo nel nostro tempo e nella nostra terra”.
 
In vent’anni le iniziative in questa direzione sono già state fatte: il Consiglio pastorale diocesano unito di Cuneo e Fossano, le collaborazioni tra gli uffici delle Curie e lo scambio di alcuni sacerdoti. Il prossimo passo sarà a fine febbraio quando il Vescovo, insieme ai suoi Vicari nel consiglio episcopale, calendarizzerà i prossimi passi insieme. Il tempo preventivato per portare a termine l’accorpamento è di tre anni.


c.s.

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