CUNEO - Conte ha firmato il nuovo Dpcm: coprifuoco alle 22, lockdown nelle zone rosse

Continua l'attività scolastica per dalla prima media in giù. Si 'salvano' i parrucchieri

Samuele Mattio 04/11/2020 02:25

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato poco dopo la mezzanotte di oggi, mercoledì 4 novembre, il Dpcm contenente le nuove misure di contrasto al diffondersi del Coronavirus: il Decreto sarà inserito stamane in Gazzetta ufficiale.
 
A partire da giovedì 5 novembre fino al prossimo 3 dicembre l'Italia sarà divisa in tre aree con provvedimenti restrittivi diversi: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (moderato).
 
A differenza di quanto si vociferava nella serata di ieri il testo non è variato molto rispetto alla bozza circolata e sottoposta ai presidenti di regione, se non per quanto riguarda i parrucchieri che, a quanto riportano l’edizione online del Corriere della Sera e l'Ansa, saranno aperti anche nelle zone rosse.
 
Nel decreto si legge che i provvedimenti territoriali saranno presi d’intesa i governatori, ma com’è noto la tensione tra palazzo Chigi e la Conferenza delle Regioni è stata molto alta nel pomeriggio di ieri. In una lettera al Governo, il presidente Stefano Bonaccini ha espresso “forti preoccupazioni” per quanto regolato dagli articoli che introducono misure restrittive per la fasce arancione e rossa. "Comprimono ed esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome”, attribuendo al Governo “ogni scelta e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi tecnici”. Le Regioni hanno chiesto che contestualmente all’emanazione del Dpcm, “vengano definite l’ammontare delle risorse, unitamente a modalità e tempi di erogazione delle stesse, con le quali si procede al ristoro delle attività economiche danneggiate”.
 
Il decreto affida dicastero di Roberto Speranza (Salute n.d.r.), la responsabilità di stabilire “ulteriori misure di contenimento del contagio” nelle aree dove questo è più alto e le strutture sanitarie sono in sofferenza, sulla base di alcuni criteri prestabiliti. il meccanismo è ‘semiautomatico', ogni Regione si collocherà in uno scenario ‘arancione’ o ‘rosso’ in base a criteri oggettivi. È su questo punto che la Conferenza ha espresso forti riserve, chiedendo di fatto l’instaurazione di un “contraddittorio’’.
 
I PROVVEDIMENTI VALIDI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
 
Le restrizioni valide in tutto il paese comprendono il coprifuoco alle 22 con tanto di ritorno dell’autocertificazione: per uscire di casa dopo le dieci di sera occorrerà provare di doverlo fare per ragioni di lavoro, necessità o salute.
 
Su tutto il territorio nazionale Dad al 100% per le scuole superiori (salvo attività di laboratori in presenza), misura già anticipata sul nostro territorio da un’ordinanza regionale. Per le scuole Elementari e Medie proseguirà l’attività in presenza ma con l’uso obbligatorio delle mascherine, ad esclusione dei bambini al di sotto dei 6 anni.
 
Nelle weekend dovranno chiudere i centri commerciali, ad eccezione dei punti vendita di generi alimentari, tabacchi, farmacie ed edicole, un provvedimento questo, anticipato sul territorio piemontese da un’ordinanza emessa dal presidente della Regione Alberto Cirio nei giorni scorsi, così come il coefficiente di riempimento massimo del 50 per cento sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale. Continua l’obbligo di chiusura di bar e ristoranti alle 18, che però avranno la possibilità di restare aperti la domenica a pranzo.
 
Su tutto il territorio nazionale chiuderanno i musei e le mostre, mentre bar e tabaccherie dovranno bloccare l’attività dei corner scommesse e dei giochi.
 
Rimane la “forte raccomandazione” di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio o per motivi di salute.
 
LA ZONA ARANCIONE
 
Le Regioni che verranno collocate nello scenario intermedio, cosiddetto arancione, sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, salvo che per le ‘solite' esigenze di lavoro, salute e urgenza. Permessi gli spostamenti necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza ove questa è consentita.
 
Sarà invece vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune. Sospese le attività dei servizi di ristorazione (compresi bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la consegna a domicilio.
 
LA ZONA ROSSA
 
Nelle Regioni che si collocano in zona rossa, tra cui è compreso il Piemonte (a meno di clamorosi risvolti derivanti dallo scontro tra Regioni e Governo) sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita e anche all’interno del territorio stesso, sempre fatte salve motivazioni di necessità e urgenza.
 
Chiuse le attività non essenziali. Restano aperti alimentari, farmacie ed edicole, annullati i mercati di generi non alimentari. Come detto in apertura, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera e l'Ansa resteranno aperte anche le parrucchiere. Chiusa l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle ore 22, la ristorazione con asporto. Sospese le attività sportive, anche svolte in impianti all’aperto. È consentito svolgere individualmente attività motoria (passeggiate) nei pressi della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, fermo restando l’uso della mascherina. È consentito lo svolgimento di attività sportiva individuale (esclusivamente all’aperto). Continua invece l’attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.
 
I provvedimenti avranno la durata minima di 15 giorni: se una Regione entra in zona "rossa", vi rimarrà per almeno due settimane.

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