CUNEO - Continuano le reazioni alla tumulazione di Vittorio Emanuele III a Vicoforte

Riceviamo e pubblichiamo le opinioni del sindaco di Gaiola, Fabrizio Biolè, e del lettore Lorenzo Garro

19/12/2017 09:01

Continua a far discutere la tumulazione della salma di Vittorio Emanuele III a Vicoforte. Alle reazioni dei giorni scorsi si aggiungono quelle di Fabrizio Biolè, sindaco di Gaiola, e del lettore Lorenzo Garro, che riceviamo e pubblichiamo.



In un epoca dove i  pettegolezzi politici e non, arrivano a valanghe, viene tenuta segreta la notizia della traslazione, nel Santuario di Vicoforte, degli  ex reali d’Italia e deduco che questa estrema e voluta riservatezza abbia  i suoi motivi.   
             
Penso che il re, debole di carattere e mancante di coraggio, non si sia opposto con forza alla nascita e crescita della dittatura fascista, alle leggi razziali, al trascinamento in guerre perse  ed infine,  la fuga da Roma con il  relativo sbando militare   ha portato alla cruente, ma vincente, lotta Partigiana e personalmente, ha inciso in modo deleterio sulla mia giovane vita.
Durante la guerra, quale torinese, ho patito la fame nei  lunghi anni dell’insufficiente “tesseramento”, ho sopportato lo spavento dei bombardamenti notturni e diurni e, ha dieci anni, da solo e piangente, ero uno degli “sfollati”.

Sono tristi ed indelebili ricordi delle paure che incutevano i tedeschi, ma temevo maggiormente i feroci fascisti vestiti con divisa della “X max”  e,  in quei frangenti, avevo il terrore nel  conoscere di quanto avveniva nelle torture di via Asti.
Alla mia  veneranda età, questi ricordi erano parzialmente  sistemati nel dimenticatoio, ma  gli eventi odierni fanno si che ogni volta che visiterò il Santuario, durante il mio andare in Val Tanaro,   risvegli e mi faccia rivivere i tanti spiacevoli ricordi e, a titolo personale assicuro che della traslazione,  non ne sentivo assolutamente la  mancanza.

                                                                                                                                                                               Lorenzo Garro 



Come cittadino cuneese, iscritto ANPI e Sindaco condivido in tutto e per tutto le dichiarazioni del professor Soave, presidente Istituto Storico, dell'ANPI Provinciale e del collega Marello di Alba.
 
Sono molto preoccupato per il menefreghismo con cui buona parte della politica locale, con la positiva eccezione di Rifondazione Comunista, Laboratorio Democratico e movimento 5 stelle, abbia trascurato quella che risulta come minimo una forzatura per i metodi e i contenuti, uno schiaffo alla storia della nostra Resistenza, una dimostrazione di sprezzante onnipotenza e uno sfregio alla Costituzione, dunque alle nostre fondamenta civili.
 
Sono infine spaventato dalla leggerezza con cui una parte consistente della cittadinanza liquida i fatti. È davvero triste quando viene dimenticato che la forma è sostanza e che spesso forse "tre indizi fanno una prova"...

                                                                                                                                                                                   Fabrizio Biolè

c.s.

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