CUNEO - Coronavirus, anche i test rapidi saranno conteggiati nel bollettino nazionale dal 15 gennaio

Per l’assessore Marnati “è la dimostrazione che abbiamo sempre agito correttamente”. Ma non ci saranno i dati pregressi, oggetto di polemica con la Regione Piemonte

Redazione 13/01/2021 19:39

 
Ora c’è l’ufficialità: i test antigenici rapidi per la rilevazione dei contagi da Covid-19 entrano a tutti gli effetti nel conteggio nazionale. “Finalmente è arrivata la decisione che attendevamo da giorni: è la dimostrazione che il Piemonte ha sempre agito correttamente conteggiando anche i tamponi rapidi, e i soggetti risultati positivi, nel totale dei test eseguiti e dei casi confermati” commenta l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati.
 
Da venerdì 15 gennaio, sul bollettino nazionale che riporta i casi confermati e i tamponi effettuati saranno inseriti anche i soggetti risultati positivi al test antigenico rapido e il numero dei tamponi rapidi processati. Non ci sarà il dato pregresso anche se, aggiunge l’assessore, “noi come Regione Piemonte riteniamo che l’estromissione del dato storico non sia corretta perché così facendo non si restituisce una fotografia realistica dell’andamento epidemiologico”.
 
La questione era stata al centro delle polemiche alcune settimane fa, quando alcuni ricercatori avevano denunciato la “scomparsa” di 200mila tamponi dal computo ufficiale della Regione Piemonte. Una revisione imposta dal governo che chiedeva di scorporare il dato relativo ai test rapidi antigenici da quello dei tamponi molecolari, più affidabili, a differenza di quanto piazza Castello aveva fatto fino ad allora. In seguito è intervenuto l’Istituto Superiore di Sanità per certificare la regolarità dei conteggi effettuati dalla Regione Piemonte, e infine il ministero della Salute che ha rivisto i criteri aprendo anche ai test rapidi.
 
“I nostri test rapidi - conclude Marnati - sono di prima, seconda e terza generazione, hanno una sensibilità che va oltre l’85% e una specificità che supera il 98%. Sono dunque molto affidabili così come richiesto dal ministero della Salute”.

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