CUNEO - “Corso Giolitti, il responsabile tecnico dell’azienda che installerà le videocamere è un pizzaiolo”

Il consigliere Sturlese torna all’attacco della giunta sulla questione dell’appalto: “Il maggior merito di chi ha vinto la gara è essere socio dell’assessore Giraudo”

Andrea Cascioli 17/05/2021 20:25

 
Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda del contestato appalto indetto dal Comune di Cuneo per la videosorveglianza di corso Giolitti e aggiudicato all’impresa IN.RE.TE di Tarantasca.
 
Dopo l’ultimo Consiglio comunale, dove la questione era stata discussa a seguito di un’interpellanza di Beppe Lauria, sulle colonne di Cuneodice.it avevamo evidenziato i possibili aspetti critici nell’assegnazione dei lavori per circa 125mila euro. In particolare, l’assenza da parte dell’azienda di una specifica abilitazione contemplata nel decreto legge 37 del 2008, ovvero la normativa che regola l’installazione di impianti elettrici ed elettronici. Gli uffici del Comune avevano risposto a Lauria di non aver ritenuto necessario “richiedere ulteriori requisiti di natura economica e finanziaria o tecnico-professionale” alle aziende che avevano partecipato alla gara, oltre al fatto di essere iscritte al registro delle imprese.
 
L’applicazione della legge 37/2008, secondo l’amministrazione, sarebbe stata da escludersi in virtù del fatto che gli impianti di videosorveglianza saranno installati sulle facciate dei condomini e non all’interno degli stabili. Il decreto parla infatti di “impianti posti al servizio degli edifici indipendentemente dalla destinazione d’uso, collocati all’interno degli stessi o delle relative pertinenze”: difficile tuttavia escludere che le telecamere possano non essere considerate “al servizio degli edifici”, anche alla luce dei pareri stringenti sull’applicazione della norma forniti negli ultimi anni dal ministero dello Sviluppo Economico.
 
Il rischio di incappare in un groviglio di ricorsi deve aver preoccupato anche il vincitore dell’appalto se è vero, come risulta da una recente visura, che la IN.RE.TE si è dotata nel frattempo di un responsabile tecnico munito di questa specifica abilitazione. A darne notizia è il consigliere di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese, che annuncia tuttavia un’ulteriore interpellanza sul tema. Sturlese si dice stupito che la ditta abbia smentito con questo atto “tutto il castello giustificatorio addotto dal Sindaco nel precedente Consiglio comunale e dal responsabile di settore in risposta alle nostre osservazioni”. Ancor più stupefacente, secondo il battagliero consigliere della sinistra civica, è un altro particolare: “Il responsabile tecnico nominato pare essere un noto e apprezzato gestore di attività di tipo gastronomico (Pub Pizzeria) in quel di Pradleves, nonché di attività di gestione di impianti”.
 
L’interessato, a quanto appreso dalla nostra redazione, è stato nominato per conto della IN.RE.TE nel ruolo di institore, a seguito di una certificazione fornita da un notaio di Bra. La circostanza è destinata senz’altro a riaccendere polemiche attorno alla gara d’appalto: la IN.RE.TE, ricorda Sturlese, è una ditta unipersonale fondata nel 2020 e ha sbaragliato la concorrenza di due storici operatori del settore grazie all’offerta di una garanzia più ampia. “Si può legittimamente dubitare - osserva l’autore dell’interpellanza - che il merito maggiore del concorrente vincitore consista nell'essere socio dell'attuale assessore Giraudo”: Michele Chialva, legale responsabile di IN.RE.TE, è stato infatti tra gli amministratori della cooperativa sociale Ping insieme all’assessore all’Innovazione Domenico Giraudo ed è tuttora suo socio nell’ambito della startup Ping-S.
 
Lungi dallo sbarrare la strada alle polemiche, il dietrofront sulla questione dell’abilitazione tecnica sembra aprire spazi a nuove offensive dell’opposizione nel Consiglio comunale di lunedì prossimo.

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