CUNEO - Covid, sui consumi un “effetto tsunami”: quasi 6mila euro in meno per ogni famiglia piemontese

Secondo le stime di Confesercenti, la nostra regione è al terzo posto tra quelle che hanno patito di più le conseguenze della crisi sanitaria

Redazione 11/12/2021 16:19

 
La pandemia ha ridotto i consumi dei piemontesi di quasi 6 mila euro a famiglia rispetto ai livelli pre Covid.
 
Nello specifico si tratta di 5.724 euro, cifra che colloca la regione al terzo posto, in negativo. La media nazionale è -3.951 euro a famiglia. A livello territoriale, l'arretramento peggiore si registra in Toscana, con una perdita reale di 9.119 euro di spesa per nucleo familiare. A seguire, nella classifica delle regioni che hanno perso di più, il Molise (-5.903 euro a famiglia), il Piemonte (-5.724 euro) e la Basilicata (-5.491 euro). Perdite superiori ai 5 mila euro per nucleo familiare si rilevano anche in Sardegna (-5.305 euro), Veneto (-5.117 euro) e Valle D'Aosta (-5.014).
 
La stima è dell'ufficio studi di Confesercenti, secondo cui a pesare sul calo sono stati diversi fattori: lockdown, restrizioni ma anche riduzione dei redditi da lavoro, inflazione e incertezza, che portano le famiglie a un tasso di risparmio superiore rispetto a quello dei periodi precedenti alla pandemia.
 
La pandemia è stata uno “tsunami” per i consumi: nonostante il recupero registrato durante il 2021, secondo le stime di Confesercenti dall'inizio dell'emergenza sanitaria la crisi innescata dal Covid “ha cancellato quasi 4 mila euro di spesa a famiglia”, a livello nazionale. Il dato è la somma della riduzione dei consumi rispetto al livello pre-crisi registrata in media da ogni famiglia nel 2020 (-2.653 euro) e nel 2021 (-1.298 euro), per un totale appunto di -3.951 euro.
 
A pesare sono diversi fattori: i lockdown e le restrizioni tra il 2020 e i primi sei mesi del 2021, sottolinea l'associazione, ma “incidono anche la riduzione dei redditi da lavoro, l'inflazione e l'incertezza”, che porta le famiglie a mantenere un tasso di risparmio ancora ben superiore rispetto a quello dei periodi precedenti alla pandemia.

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