CUNEO - Critiche alla carrozza di Babbo Natale in via Roma, l'azienda: "I nostri cavalli trattati al meglio"

Adamo Martin, titolare della "Servizi in Carrozza", risponde al comunicato di tre associazioni animaliste: "Gli animali sono nostri collaboratori, la loro salute importantissima"

Andrea Dalmasso 20/11/2025 11:07

Durante il periodo natalizio, come già avvenuto negli anni scorsi, il centro storico di Cuneo ospiterà una carrozza trainata da cavalli nell’ambito degli eventi di IllumiNatale. Un’iniziativa che nei giorni scorsi era stata contestata in un comunicato diffuso da LAV, Cuneo Veg e Sostenibilità Equità Solidarietà (SEquS): nel mirino le “criticità legate al benessere degli animali e ai potenziali rischi in un contesto urbano particolarmente affollato”, aspetti che i referenti delle associazioni animaliste hanno portato all’attenzione del Comune e della Confcommercio cittadina. A trainare la carrozza di Babbo Natale saranno i cavalli della “Servizi in Carrozza”, scuderia di Savigliano che con i suoi animali è protagonista in diversi eventi in tutta la provincia, non solo nel periodo natalizio. Il suo titolare, Adamo Martin, ha scelto di replicare alle affermazioni contenute nel comunicato citato in apertura, difendendo la bontà del suo lavoro: “Queste sono accuse che ci vengono rivolte spesso, non solo in occasione di questi eventi a Cuneo. Sono il primo a sostenere che il nostro lavoro vada fatto in maniera assolutamente rigida e professionale e so che non sempre è così, ma credo sia importante non fare di tutta l’erba un fascio”.  “Noi abbiamo modo di dimostrare che i nostri animali sono sempre stati trattati nel migliore dei modi fin dall’inizio della nostra attività, nel 2006”, spiega Martin, che con la sua azienda ha garantito l'iniziativa in via Roma anche nelle precedenti edizioni: “I nostri cavalli hanno un’alimentazione mirata prima, durante e dopo il lavoro, li facciamo vivere e lavorare nelle migliori condizioni possibili, per noi sono collaboratori e atleti”.  La “Servizi in Carrozza” è da tempo in contatto con l’Università degli Studi di Torino, con la quale si sta lavorando al fine di istituire una vera e propria certificazione di qualità per le aziende che lavorano con i cavalli: “È un’idea partita direttamente da noi. Se è giusto condannare chi lavora male, è altrettanto corretto riconoscere chi lavora bene. Con l’Università collaboriamo già per quanto riguarda l’alimentazione dei cavalli. Ora si sta lavorando per creare un team di professionisti, veterinari ed etologi, che visiti le aziende per verificare le modalità di lavoro. Si tratta di un’iniziativa all’avanguardia, che non esiste nemmeno all’estero. Noi vorremmo essere la scuderia pilota per poi estendere questa esperienza anche a chi con i cavalli fa sport e gare”. Tornando alle polemiche relative all’evento di Cuneo - prosegue il titolare di “Servizi in Carrozza” - “mi dispiace sempre quando vedo che alcune persone ci considerano aguzzini che sfruttano gli animali. Chi conosce l’equitazione sa che gli animali si lasciano guidare e comandare, ma non sono disposti a subire. Sono creature intelligenti, se le trattassimo male o non le alimentassimo nel modo corretto non ascolterebbero ciò che gli chiediamo di fare”.  Tra i punti contestati dalle associazioni animaliste anche gli ambienti affollati e le superfici scivolose che i cavalli potrebbero dover percorrere a Cuneo: “L’azienda è aperta dal 2006, lavoriamo in tantissime manifestazioni e in vent’anni, se fosse così pericoloso, avremmo avuto diversi incidenti: invece non ne abbiamo praticamente avuti, e le poche volte che è successo non sono stati legati allo stress o allo spavento dei cavalli. In ogni caso né i cavalli né le persone hanno mai riportato lesioni. Noi andiamo a questi eventi con cavalli addestrati, allenati e preparati per questi contesti. Ci sono professionisti che fanno valutazioni non solo fisiche, ma anche sulle condizioni psichiche e sullo stress del cavallo: la loro salute è importantissima. Chi non è nel settore, a volte anche chi contesta, forse non immagina il mondo che c’è dietro, e questo mi dispiace”. Si tratta, come detto, di temi ricorrenti, con cui le aziende come “Servizi in Carrozza” si ritrovano ciclicamente ad avere a che fare: “L’accusa peggiore che ci viene mossa è quella secondo cui i cavalli, quando non più utili al lavoro, verrebbero mandati al macello. Nessuno dei nostri cavalli a fine carriera ha questo destino, tutti vengono inviati ad ambienti consoni all’anzianità: lavorano dai 7-8 ai 17-18 anni, per circa un terzo della loro vita, poi vengono destinati ad altre attività”.

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