CUNEO - Cuneo, a tavola per dire no alla discriminazione della comunità cinese

All’iniziativa presso il ristorante Pechino ha partecipato anche il sindaco Borgna. ‘Abbiamo un 60% di clienti in meno’ lamentano i titolari dello storico locale

Andrea Cascioli 04/02/2020 13:46

 
Un no alla discriminazione e alla diffidenza tra le culture che parte dalla tavola. L’idea di un ‘pranzo di solidarietà’ con la comunità cinese di Cuneo è venuta dal presidente della Consulta giovanile, Pietro Carluzzo, che tiene però a precisare come si tratti di un’iniziativa civica senza alcun ‘cappello’ associativo o politico: “Da semplici cittadini volevamo manifestare la solidarietà di Cuneo al popolo cinese, dopo gli insensati atti di razzismo registrati. Il cibo cinese non merita di essere soggetto a vere e proprie fake news”.
 
È partito allora il tam tam su Whatsapp che ha radunato un gruppo di persone al ristorante Pechino di via Ponza di San Martino. Tra loro c’è anche il sindaco Federico Borgna, che è voluto essere presente per testimoniare la sua personale adesione: “Un’iniziativa intelligente quella partita dal presidente della Consulta giovanile. Quello di oggi è un gesto simbolico di vicinanza con la comunità cinese della nostra provincia”.
 
Il ristorante Pechino è stato scelto come sede dell’insolita manifestazione perché si tratta del più antico ristorante cinese in città, aperto dall’ormai lontano 1985. I titolari, Chen Wenmin con la moglie Zeng Aifen, sono conosciuti da tutti i frequentatori abituali come Paolo e Laura e hanno accompagnato generazioni di cuneesi alla scoperta di una delle più affascinanti culture culinarie. Ma anche loro testimoniano che le voci sulla diffusione del coronavirus danneggiano non poco chi lavora: “Abbiamo avuto un calo delle presenze di circa il 60%, perfino al sabato sera. Quasi tutti i ristoratori cinesi della zona denunciano lo stesso problema”. Per questo, sottolineano, la solidarietà venuta dal sindaco e dalla cittadinanza è tanto più significativa: “Ringraziamo la clientela affezionata che continua a preferirci e non si è fatta intimorire dagli allarmi. Per noi è uno stimolo a fare sempre meglio”.

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